Buon Natale d’autore

Per Natale RaroVideo vi regala Godard, Ferrara, Caligari, Kieslowski e Cassavetes. Alcuni tra i loro film più belli e originali. Cominciamo da Jean-Luc, tocca a uno dei film preferiti di chi scrive, un’opera di culto accettata per motivi alimentari e trasformata in un pezzo di cinema stupefacente: Détective (1985). Negli anni 80 gli esperimenti autarchici di Godard sono soprattutto su nastro magnetico, le VHS per intenderci; prove generali di quella straordinaria epopea digitale/analogica che abbiamo poi conosciuto come Histoire(s) du cinéma, riflessioni sulla settima arte e l’uomo, quindi se stesso, guardando al Novecento che si chiude.

Détective pare il contrario di questa nuova fase (la terza, quarta, si è un po’ perso il conto). Un’anomalia, perché Godard cita in fase di preparazione addirittura Via col vento (per la centralità del produttore), usa per la prima volta in assoluto il dolly, si appassiona di tecnologie da blockbuster americano come il Dolby (se la vista è un senso sopravvalutato, Détective è il miglior film da “sentire”), chiama un cast di star, cita noir classici e dedica il tutto a Clint Eastwood, John Cassavetes e Edgar G. Ulmer. Storia di una indagine impossibile, perché basata su un equivoco, tutta ambientata in un hotel dove si incrociano personaggi più o meno loschi intorno alla figura di un impresario di boxe interpretato da Johnny Hallyday.

Il nostro Natale di Abel Ferrara (2001). La figlia di uno spacciatore (Lillo Brancato) desidera per Natale una bambola introvabile, sua madre Drea de Matteo spende cifre spropositate per recuperarla ma intanto lui finisce nei guai per una partita di droga non pagata. Coppia di protagonisti direttamente da I Soprano, un Ferrara in stato di grazia in mezzo alla giungla metropolitana “sua”, un ritmo sovreccitato come quello dei due (fantastici) protagonisti. Da non perdere.

L’odore della notte di Claudio Caligari (1998). Un poliziotto (Valerio Mastandrea) finito il turno diventa un rapinatore violento che con la sua banda di borgata rapina solo ricchi. Noir grottesco, capitolo cerniera, tra Amore tossico e Non essere cattivo, della trilogia di Caligari, più vera del vero nonostante rifugga dal realismo. È la sua forza: un cinema (italiano) che non assomiglia a quello di nessun altro. Scena di culto: Valerio che costringe Little Tony, pistola in pugno, a cantare Cuore matto.

La sera della prima di John Cassavetes, Orso d’argento a Gena Rowlands nel 1978, è uno dei migliori film del cineasta grecoamericano, un monumento a Rowlands, attrice anche nella finzione in difficoltà con un ruolo che “non sente” dopo il tragico incidente in cui è rimasta vittima una fan. La doppia vita di Veronica (1991), storia di Weronica e Véronique che sono identiche ma non si conoscono (le interpreta entrambe Irène Jacob, magnetica). Un film fatto di libere associazioni, come un sogno, con una sua carnalità però, e di grande modernità.

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