Stefano quante storie

Che bella carriera quella di Stefano Satta Flores, e che vita ingiustamente breve la sua, stroncato da un male incurabile a soli 48 anni nel 1985. Napoletano, studente al Centro sperimentale di cinematografia nello stesso corso di Marco Bellocchio, per il quale interpretò un documentario di diploma, poi al Piccolo Teatro di Milano in anni gloriosi, sul palcoscenico per Gatti, Sbragia e i classici tipo Shakespeare. Abbandona la “casa” del teatro milanese per intraprendere un’avventura itinerante e politicamente impegnata co-fondando una compagnia che gira l’Italia per portare il teatro in zone periferiche e disagiate. Nel frattempo anche il cinema si accorge di lui (e il piccolo schermo, dove sarà protagonista o co-protagonista di qualche fortunato sceneggiato).

Ha un ruolo secondario in La ragazza con la pistola, regia di Mario Monicelli (1968, della library di The Film Club disponibile su Prime Video) dove è il giovane cameriere del ristorante Capri, a Londra, in cui finisce Monica Vitti nel suo primo ruolo comico dopo che Monicelli l’ha “salvata” dall’alienazione dei film di Antonioni. Ed è l’ufficiale di picchetto in Il generale dorme in piedi, regia di Francesco Massaro (1972, su Minerva Classic dal 22 ottobre). Incontra ancora Monica Vitti per uno dei film da lei più amati, Teresa la ladra, regia di Carlo Di Palma (1973, Minerva Classic).

Storia di Teresa dagli anni della guerra al dopo, in mezzo a difficoltà, vedovanze, piccole truffe, carcere e persino il manicomio. Per Satta Flores il ruolo di rilievo di Ercoletto, questa volta co-protagonista. Al cinema sarà sicuramente C’eravamo tanto amati di Ettore Scola (1974, Minerva Classic) a regalargli il ruolo più memorabile e amato di tutti. È uno dei tre amici ex partigiani, gli altri due sono interpretati da Nino Manfredi e Vittorio Gassman. Lui è Nicola Palumbo il “provinciale”, viene da Nocera inferiore e chi conosce il film sa quanto non si tratti di un dettaglio. Critico cinematografico e comunista velleitario, intransigente fino all’ossessione, finirà per partecipare a Lascia o raddoppia perdendo su una domanda su Vittorio De Sica (ma, forse, aveva ragione lui).

Pare che per il personaggio di Nicola, Ettore Scola si fosse ispirato a Camillo Marino, direttore di “Cinemasud” e irpino come lui, uno che in conferenza stampa a Cannes, dopo la presentazione di Novecento, così si rivolse al regista: «Vorrei chiedere al compagno Bertolucci se non pensa che sul suo film aleggi l’ombra del compromesso storico». Altri tempi... Nella library di The Film Club, con Satta Flores, anche Colpita da improvviso benessere, regia di Franco Giraldi (1975, Minerva Classic), dove interpreta un altro integerrimo figuro, l’ispettore sanitario Gigino Mancuso che dà filo da torcere alla pescivendola Giovanna Ralli (fantastica) in una commedia popolare scritta da Ugo Pirro con la collaborazione di Carlo Vanzina.

Stefano Satta Flores su The Film Club