Tra Nord e Sud

A tutti gli amici astiosi e invidiosi a cui avete confessato con entusiasmo che Onda coreana è la vostra nuova rubrica preferita e loro vi hanno risposto e ‘ste casse dove le mettete, i K-Drama sono ininfluenti, la mia unica rubrica preferita è quella che ci sono le guerre nel mondo; a tutti questi Geppi e Geppe che aborrono il loisir perché li disimpegna da ciò che è veramente importante – la promozione ad assistente al direttore regionale più la pace nel mondo – e dunque guardano dall’alto al basso le serie coreane, a loro vorrei presentare Crash Landing on You: Crash Landing on You, i Geppis che giudicano senza conoscere, i Geppis che forse un’ora di spensieratezza fatta bene vi salverebbe la salute mentale, Crash Landing on You.

Crash Landing on You è un serie che ci interessa non solo perché è stata uno dei K-Drama di maggior successo di sempre in Corea del Sud (l’ultima puntata è stata vista in diretta da un quinto del paese), in tutta l’Asia (ha avuto numerosi proseliti in Cina, Indonesia, Malesia, Filippine, Giappone e Thailandia) e anche un po’ giro per il mondo; e nemmen tanto perché l’ha creata e sceneggiata Park Ji-eun, satrapa del piccolo schermo coreano che negli ultimi 15 anni ha firmato una serie di grandi successi, con l’apice di My Husband Got a Family. Crash Landing on You è importante, caro Geppo seriosissimo, perché rischia di essere l’ultimo baluardo culturale a frapporsi alla guerra nucleare fra Corea del Nord e del Sud.

Che letta senza un contesto potrebbe sembrare un’affermazione fin troppo eccessiva. Crash Landing on You, tuttavia, racconta la storia di Yoon Se-ri, figliastra di un potentissimo capitano d’azienda dal quale si è distaccata appena possibile per intraprendere una propria carriera imprenditoriale senza sconti. L’anziano padre decide di andare in pensione e annuncia a sorpresa che la sua erede designata sarà proprio la figliola prodiga, provocando un soddisfacente (per noi) disdoro ai due untuosi, inetti e malevoli fratellastri, nonché alle loro mogli sanguisuga ambiziose e arriviste. La stacanovista e volitiva Yoon Se-ri è carica a pallettoni, e la mattinata dell’annuncio ufficiale la passa lavorando su un prototipo in procinto di essere lanciato sul mercato dalla sua azienda, Seri’s Chioce.

Facendo parapendio sulle colline appena fuori Seoul, però, Se-ri finisce risucchiata in una tromba d’aria che la trascina fino alla vicina Corea del Nord. Qui, nonostante le reciproche diffidenze causate da ignoranza e stereotipi pigri, viene salvata dal diligente e introverso capitano Ri Jeong-hyeok, figlio di un’alta carica militare e leale al proprio stato e (soprattutto) alla propria comunità senza essere fanatico. Jeong-hyeok terrà nascosta Se-ri nel villaggio non distante dal confine in cui vive, quindi la aiuterà a fare ritorno a Seoul dove la giovane donna si riprenderà tutto ciò che si è guadagnata con il duro lavoro della sua fronte capitalista, non senza aver imparato a stimare il senso di comunità e di lealtà che ha percepito nelle persone del Nord – che l’hanno aiutata e non hanno cercato di ammazzarla ripetutamente.

Questo succo concentrato di Crash Landing on You, tuttavia, non rende appieno la grandezza del K-Drama, anche se fa intuire il talento da costruttrice di mondi narrativi di Park Ji-eun, che su questo scheletro ha magistralmente riempito 16 puntate da 70 minuti l’una con parentesi (tonde, graffe e quadre) e affascinanti note a piè pagina piene di umanità varia, in attesa che quei due – i protagonisti – capissero finalmente di volersi il bene quello grosso sin dalla prima volta che si sono guardati nelle palle delle pupille, lasciandoci infine con un epilogo dolceamaro e molto più realistico da quanto ci si potrebbe aspettare da un K-Drama. Crash Landing on You è memorabile perché volontariamente (e senza tradire il proprio genere di narrativa popolare) getta uno strano ma efficace ponte culturale tra le due Coree – e a questo proposito, il personaggio secondario del soldatino nordcoreano appassionato di K-Drama è la ciliegina sulla meta-torta.

A costo di ricevere insulti (e denunce) dai numerosi connazionali duri e puri, Park si è azzardata a dipingere i vicini del Nord come esseri umani e non come figurine da scambiare per l’album della propaganda. Non è antropologia documentaria la sua, né sociologia spicciola. È il tentativo di ricostruire un modello di quotidianità delle persone comuni che vivono al Nord, inserendolo in una cornice narrativa di genere (commedia romantica). Per farlo ha chiesto aiuto ad alcuni disertori del regime comunista fuggiti al Sud, che hanno collaborato alla sceneggiatura e alla messa in scena per assicurarsi che le necessità spettacolari della serie non allontanassero troppo il ritratto dalla realtà.

Il risultato, a detta della maggior parte di quelli che ne sanno più di noi (anche in ambito accademico!), viene addirittura considerato come un prezioso mattoncino della diplomazia soft in vista di una risoluzione pacifica delle tensioni fra i due stati: da una parte, aggiorna, approfondisce e avvicina alla realtà dei fatti gli stereotipi che gli spettatori del Sud hanno rispetto ai vicini del Nord; dall’altra, quando (fra qualche tempo) Crash Landing on You verrà introdotto illegalmente nei meandri del regime comunista, contribuirà a disinnescare il mito di un Sud disumano e categoricamente malvagio. Solo una serie ben riuscita e realizzata con cura può sperare di avere un palmares del genere.

La serie tv