100 di questi Marcello!

Marcello Mastroianni nacque a Fontana Liri, vicino a Frosinone, il 26 settembre di 100 anni fa. È stato senza dubbio l’attore italiano più amato e (ri)conosciuto a livello internazionale, di culto in Francia come dimostra l’ultimo film di Christophe Honoré Marcello mio con la figlia Chiara. Mastroianni a un certo punto ha finito per incarnare se non lo stereotipo, forse il prototipo dell’italiano seduttore nell’immaginario collettivo. In qualche modo resiliente senza arrivare al paradigma dell’arte di arrangiarsi così tipico della nostra commedia (con eccezioni macroscopiche come I soliti ignoti, del quale però, guarda caso, non volle fare il seguito) e delle sue maschere. Lo storico del cinema italiano Gian Piero Brunetta lo ha citato come “quinto colonnello” (Sordi, Manfredi, Gassman e Tognazzi gli altri quattro) del nostro genere principe, ma la definizione non lo ingabbia, gli sta in qualche modo stretta.

La Festa del cinema di Roma (dal 16 al 27 ottobre) festeggia in più modi il centenario e intanto segnaliamo nella library di The Film Club numerosi film interpretati dall’attore, di molti dei quali, di sicuro i più celebri come C’eravamo tanto amati o Il bell’Antonio, già ci siamo occupati. Interessante invece sfrucugliare tra gli esordi, tutti su Minerva Classic fuorché dove indicato. Dopo il debutto alla fine degli anni 40, e un’esperienza teatrale con Gassman, è il regista Luciano Emmer a valorizzare per primo Marcello a cui diede una parte non secondaria in Domenica d’agosto (1950, Prime Video) - ma è doppiato da Alberto Sordi! - per poi richiamarlo in Parigi è sempre Parigi (1951) e Le ragazze di Piazza di Spagna (1952).

È un film un po’ meno ricordato a far subito notare le sue qualità drammatiche e non solo versatili nell’ambito del neorealismo rosa, ovvero Atto di accusa di Giacomo Gentilomo (con sceneggiatura co-firmata da Franco Brusati, su Prime Video) dove l’attore interpreta un giovane reduce di guerra creduto morto dalla fidanzata che nel frattempo ha sposato un altro. Ritrovatisi, i due diventano amanti, ma il marito li scopre uccidendo lei e facendo credere che il colpevole sia proprio Marcello.

Forse per il fisico del ruolo, Mastroianni resta in quegli anni soprattutto un interprete di commedie, tanto che faticherà ad avere la parte dell’antifascista Ugo in Cronache di poveri amanti di Carlo Lizzani (1954), da Pratolini, risultando però perfetto. Nello stesso anno anche titoli più brillanti o leggeri come Peccato che sia una canaglia di Alessandro Blasetti con Sophia Loren (proprio Blasetti battezzò il loro sodalizio: alla fine saranno 14 i film insieme). Ancora per Blasetti, e ancora con Loren, in La fortuna di essere donna (1956) dove Marcello è curiosamente un “paparazzo” ante litteram. Da segnalare anche Il momento più bello (1957), ancora di Luciano Emmer, e Amore e guai... di Angelo Dorigo (1958).

Marcello Mastroianni su The Film Club