Come vuole il mercato

C’è una scena, a un certo punto di The Perfect Couple, che faremmo bene a tenere a mente. Nicole Kidman, nei panni di un’affermata scrittrice di romanzetti gialli, sta per sfornare il ventottesimo bestseller (titolo: Morte a Dubai). Quei quattrini non le servono, beninteso: botox e cardigan di cachemire sono già ampiamente coperti dal patrimonio del marito, ma lei è una donna intraprendente e le piace badare a se stessa.

Siamo in procinto del lancio del nuovo romanzo, si diceva, e tra amici e parenti si chiacchiera a tempo perso di industria culturale e editoria, finché tutti i presenti non convengono sul seguente verdetto: i libri da aeroporto sono decisamente poco chic, non c’è dubbio, ma che ci vuoi fare? Ormai è questo che chiede il mercato: intrattenimento usa e getta. Nel frattempo, nella magione da capogiro di Kidman e consorte, ne sono successe di tutti i colori: una ragazza è annegata misteriosamente, il rampollo più giovane ha una ferita sospetta alla mano, tutti scopano con tutti.

Cominciano le indagini, ed è subito chiaro quel che la regista Susanne Bier ha in mente: un Dieci piccoli indiani da discount, lussuoso in apparenza ma abborracciato nella sostanza, ambientato nel milieu dei super ricchi perché ormai va così (vedi Succession, The White Lotus, Big Little Lies...). Prendi una famiglia eccentrica e disfunzionale, aggiungi la servitù, inventa per ognuno un movente credibile e un alibi di ferro. Il gioco è fatto, lo spettro di Agatha Christie è presto invocato. Ah no, non è così che funziona? Ma che ci vuoi fare? Ormai è questo che chiede il mercato.

La serie tv