Caprioli da riscoprire

Abbiamo già dedicato in passato un’approfondimento in questa rubrica a Vittorio Caprioli, poliedrico talento a torto annoverato tra i “semplici” caratteristi del nostro cinema, quando è stato invece regista di spessore (Parigi o cara con Franca Valeri, 1962, e Splendori e miserie di Madame Royale, 1970) oltre che uomo di teatro di grande valore. Minerva Classic regala adesso la possibilità di vedere due titoli piuttosto rari che lo vedono tra i protagonisti: il film a episodi Amore facile di Gianni Puccini (1964) e L’automobile di Alfredo Giannetti (1971).

Partiamo dal primo, Amore facile. Caprioli è nel cast dell’episodio intitolato Il vedovo bianco. Interpreta un uomo professionalmente in crisi al quale un amico, Philippe Leroy, propone un diabolico patto: lui sposerà la sua amante così da non far più inspospettire la moglie, ma naturalmente non consumerà il matrimonio. Solo che l’amico muore, e Vittorio si ritrova con l’amante... e la moglie. Il film, in generale, nonostante altri episodi siano piuttosto divertenti (segnalo in particolare Divorzio italoamericano con Vianello e Barbara Steele, censurato perché Raimondo era un maestro che aveva sedotto una allieva, cosa improponibile a quei tempi) può sembrare oggi un poco ingenuo ma anche arguto nello scavare nel costume sentimentale e sessuale del (maschio) italiano medio.

In L’automobile Anna Magnani, ex prostituta, chiede all’amico Caprioli di darle lezioni di guida. I loro duetti, quasi sempre a tavola a magnà rigatoni - «lisci, tengono meglio la cottura» - e spesso scambiandosi le Muratti, abituale product placement dell’epoca, sono memorabili. Da segnalare con Caprioli anche tre classici di Fernando Di Leo: Il boss (1973, RaroVideo), I padroni della città (1976, Full Action) e Avere vent’anni (1978, RaroVideo).

Vittorio Caprioli da riscoprire su the Film Club