Così, mentre aspettiamo segni di una diffusione di Presence - un film dell’orrore con protagonista Lucy Liu, scritto da David Koepp e presentato al Sundance 2024, tutto girato secondo la soggettiva di un fantasma - esce in Italia l’ultima regia di Soderbergh, un ritorno alla serialità (insieme al coevo divertissement Command Z, ulteriore studio sul POV) che è anche l’ultimo atto di quell’accordo triennale con Max (ai tempi HBO Max) i cui frutti sono stati Lasciali parlare, No Sudden MoveKimi Magic Mike - The Last Dance. Non rilasciamo ulteriori superlativi: sapete come la pensiamo.

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Full Circle (2023) (2023) scena

Sei episodi (dai 36 ai 57 minuti), cast importante (da Claire Danes a Zazie Beetz, da Dennis Quaid a Jharrel Jerome), sceneggiatura di Ed Solomon (con il regista in Mosaic No Sudden Move) e Soderbergh, total filmmaker, che produce, dirige, monta, fa la fotografia. Se il titolo è Full Circle, “cerchio completo”, è perché il punto è sempre quello: “tornare all’origine”. Come in Contagion o Command Z bisogna risalire la catena degli eventi per trovare la causa primaria, e fare i conti con essa: così la miniserie - che è nientepopodimenoche un aggiornamento, o meglio una libera digressione, sul tema di Anatomia di un rapimento di Akira Kurosawa - racconta in primis di una mala newyorkese proveniente dalla Guyana, colpita da un lutto violento e in cerca di porvi rimedio: non vendicandosi con la cosca cinese concorrente realmente responsabile, ma rapendo e uccidendo - secondo un rito preciso e ancestrale, in un cerchio disegnato a Washington Square - il nipote di uno chef stellato.

Claire Danes, Zazie Beetz
Full Circle (2023) (2023) Claire Danes, Zazie Beetz

Perché? Il motivo risale (è il caso di dirlo) a un passato coloniale reo d’abusi, ma lo spettatore e gli stessi personaggi (anche i mandanti) faticheranno per tutto l’arco narrativo a capirne le dinamiche (figuriamoci il lettore di questa recensione). Ad aiutarli (o a condannarli) un’agente postale (Beetz), che si muove anarchica, ingestibile e illuminata (l’effetto sa di commedia nevrotica), in una New York di cui Soderbergh documenta luoghi, prospettive, luci e ombre inediti e marginali. A complicare il tutto - reinventando Kurosawa - c’è il fatto che i rapitori han catturato la preda sbagliata: ed è una porta che si apre su ulteriori segreti.

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Full Circle (2023) (2023) scena

L’impianto è da thriller, le derive vanno verso la satira, le immagini di realismo digitale si modulano lambendo forme di generi differenti, la gestione di una materia esondante e dispersiva è lucida, matematica, ghignante: i legami tra i personaggi (tra tutti i personaggi: e sono tantissimi) è profonda ben oltre il giallo o il noir di superficie. Non possiamo non amarlo, questo autore: che lavora dentro l’industria leggero e ineluttabile come fosse un Tourneur alla RKO svezzato da Farocki, che sperimenta forme e formati (non è semplice trovare la misura tra l’immaginario dei generi e le immagini oscene dell’HD) e che continua, politicamente, a riportare storie d’intrattenimento verso scenari e morali reali e precisi. Cercando la struttura, l’origine, la causa primaria, oltre l’ideologia di spettatore e personaggi. Marx può aspettare?

Autore

Giulio Sangiorgio

Dirige Film Tv, co-dirige I mille occhi di Trieste, programma cinema, festival, rassegne, insegna (alla Iulm), sviluppa (progetti di film di giovani registi, per Milano Film Network), e, soprattutto, sopporta. Sopporta tantissimo.

La serie tv

locandina Full Circle (2023)

Full Circle (2023)

Drammatico - USA 2023 - durata 60’

Titolo originale: Full Circle (2023)

Creato da: Ed Solomon

Regia: Steven Soderbegh

Con Claire Danes, Gerald Jones, Phaldut Sharma, Russell G. Jones, Zazie Beetz, Ethan Stoddard