Così, mentre aspettiamo segni di una diffusione di Presence - un film dell’orrore con protagonista Lucy Liu, scritto da David Koepp e presentato al Sundance 2024, tutto girato secondo la soggettiva di un fantasma - esce in Italia l’ultima regia di Soderbergh, un ritorno alla serialità (insieme al coevo divertissement Command Z, ulteriore studio sul POV) che è anche l’ultimo atto di quell’accordo triennale con Max (ai tempi HBO Max) i cui frutti sono stati Lasciali parlare, No Sudden Move, Kimi e Magic Mike - The Last Dance. Non rilasciamo ulteriori superlativi: sapete come la pensiamo.
Sei episodi (dai 36 ai 57 minuti), cast importante (da Claire Danes a Zazie Beetz, da Dennis Quaid a Jharrel Jerome), sceneggiatura di Ed Solomon (con il regista in Mosaic e No Sudden Move) e Soderbergh, total filmmaker, che produce, dirige, monta, fa la fotografia. Se il titolo è Full Circle, “cerchio completo”, è perché il punto è sempre quello: “tornare all’origine”. Come in Contagion o Command Z bisogna risalire la catena degli eventi per trovare la causa primaria, e fare i conti con essa: così la miniserie - che è nientepopodimenoche un aggiornamento, o meglio una libera digressione, sul tema di Anatomia di un rapimento di Akira Kurosawa - racconta in primis di una mala newyorkese proveniente dalla Guyana, colpita da un lutto violento e in cerca di porvi rimedio: non vendicandosi con la cosca cinese concorrente realmente responsabile, ma rapendo e uccidendo - secondo un rito preciso e ancestrale, in un cerchio disegnato a Washington Square - il nipote di uno chef stellato.
Perché? Il motivo risale (è il caso di dirlo) a un passato coloniale reo d’abusi, ma lo spettatore e gli stessi personaggi (anche i mandanti) faticheranno per tutto l’arco narrativo a capirne le dinamiche (figuriamoci il lettore di questa recensione). Ad aiutarli (o a condannarli) un’agente postale (Beetz), che si muove anarchica, ingestibile e illuminata (l’effetto sa di commedia nevrotica), in una New York di cui Soderbergh documenta luoghi, prospettive, luci e ombre inediti e marginali. A complicare il tutto - reinventando Kurosawa - c’è il fatto che i rapitori han catturato la preda sbagliata: ed è una porta che si apre su ulteriori segreti.
L’impianto è da thriller, le derive vanno verso la satira, le immagini di realismo digitale si modulano lambendo forme di generi differenti, la gestione di una materia esondante e dispersiva è lucida, matematica, ghignante: i legami tra i personaggi (tra tutti i personaggi: e sono tantissimi) è profonda ben oltre il giallo o il noir di superficie. Non possiamo non amarlo, questo autore: che lavora dentro l’industria leggero e ineluttabile come fosse un Tourneur alla RKO svezzato da Farocki, che sperimenta forme e formati (non è semplice trovare la misura tra l’immaginario dei generi e le immagini oscene dell’HD) e che continua, politicamente, a riportare storie d’intrattenimento verso scenari e morali reali e precisi. Cercando la struttura, l’origine, la causa primaria, oltre l’ideologia di spettatore e personaggi. Marx può aspettare?
La serie tv
Full Circle (2023)
Drammatico - USA 2023 - durata 60’
Titolo originale: Full Circle (2023)
Creato da: Ed Solomon
Regia: Steven Soderbegh
Con Claire Danes, Gerald Jones, Phaldut Sharma, Russell G. Jones, Zazie Beetz, Ethan Stoddard
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