Cara Shannen,
lo confesso: sono sempre stata #TeamKelly. Oggi so che gli sceneggiatori avevano scritto la tua Brenda Walsh perché noi ragazzine “normali” potessimo immedesimarcisi, punto d’ingresso a occhi spalancati nel mondo dorato e irraggiungibile di 
Beverly Hills 90210. Ma, forse per ribellarmi all’identificazione con l’eroina designata, ho finito quasi subito per tifare per la tua nemicamica, per la redenzione della reginetta della scuola che pare stupida e superficiale e invece è sveglia e vulnerabile (o forse era solo “bastiancontrarianesimo”, il mio: tutti odiavano Kelly Taylor).

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Beverly Hills 90210

Qui in Italia, negli anni 90, in piena Beverlymania (solo chi c’era ne ricorda davvero la portata travolgente), una ragazzina delle medie non faceva differenza tra persona e personaggio, tra dentro e fuori schermo, ed è passato qualche anno prima di scoprire che, nella realtà, la situazione era ribaltata: era Jennie Garth/Kelly la “brava ragazza” adorata da tutti, mentre tu, Shannen Doherty, venivi ribattezzata quasi ogni giorno da tabloid e giornali di gossip «la bad girl definitiva dei Nineties». Si diceva che, ora che eri diventata una star globale, sul set arrivavi sempre tardi, scazzata e distratta, assonnata per le feste smodate a cui eri stata la sera prima, litigavi con tutti, specialmente con le altre femmine, perché - ripete l’adagio, con malcelata misoginia - non ci può essere più di una diva in un solo pollaio.

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Streghe

Ecco il vero motivo per cui, alla fine della quarta stagione, Brenda se n’era andata a Londra, e tu avevi lasciato la serie; quando il copione si è ripetuto anni dopo con Streghe, eravamo tutte più grandi e sgamate, e la tua “cattiva reputazione” una “verità” ormai inamovibile. Più che a Brenda Walsh (comunque, tutt’altro che un tipo docile e remissivo), a quanto si diceva, assomigliavi al tuo primo ruolo importante per il cinema (quello per la tv l’avevi avuto bambina in La casa nella prateria): una delle perfide e meravigliose Heather di Schegge di follia, satira acida e violenta del perbenismo borghese di cui il liceo si faceva metafora da far letteralmente esplodere.

Shannen Doherty
Generazione X (1995) Shannen Doherty

Tra Beverly Hills 90120 e Streghe sei entrata nel Kevin Smith-verse col cult Generazione X, ma per il resto del tempo quella bad reputation ti è rimasta appiccicata addosso, tra un tv movie e il successivo (Jailbreakers, della serie Rebel Highway, lo diresse William Friedkin!), e poi tra un reality e l’altro, tra un revival di 90120 e l’altro, fino alla scoperta della tua malattia, nel 2015, che ha innescato la prevedibile e ipocrita santificazione retroattiva. Giustamente, non te ne facevi granché: «Ho una reputazione. Me la sono guadagnata», avendo vent’anni sul tetto del mondo, comportandoti come forse avrebbe fatto la maggior parte di noi, ché Le ragazze - recita il titolo originale del tuo secondo film - vogliono solo divertirsi. Appena si è diffusa la notizia della tua morte, lo scorso 13 luglio, sono fioriti i meme kitsch sul tuo “ricongiungerti” paradisiaco con Luke Perry/Dylan. A me, se esiste un aldilà, piace immaginarti mentre fai festa, libera e felice, fino al mattino. Tua

ALICE CUCCHETTI, #TeamShannen

Autore

Alice Cucchetti

Nasce a Busto Arsizio, studia a Bologna, vive a Milano. I suoi genitori le hanno sempre detto di non guardare i telefilm, inevitabilmente indirizzandola verso un consumo appassionato e compulsivo di serialità televisiva. Tra gli autori storici di Serialmente.com e co-fondatrice di Mediacritica.it, ha curato la rubrica Cinetv di "Nocturno" e ha collaborato, tra gli altri, con Best Movie, Best Serial, Abbiamoleprove, Grazia.it, Osservatorio Tv. Ama le canzoni con i finali tristi, gli androidi paranoici, i paradossi temporali, i gatti e il cioccolato. Oltre che sulle pagine di Film Tv, dove cura le rubriche Serial Minds e Telepass, chiacchiera ai microfoni di "Pilota - Un podcast sui telefilm", il programma sulle serie tv di Querty.it.