«Sono diventata filmmaker per donare al mondo tutte le narrazioni mancanti». Sono parole di Alice Diop, regista francese di origini senegalesi, classe 1979, che proprio sulle immagini mancanti ha costruito la sua notevole carriera, iniziata nel territorio del documentario e approdata poi, nel 2022, alla fiction con il bellissimo Saint Omer, dando vita a un corpus compatto di indagini sociologiche, etnografiche, identitarie nella Francia contemporanea (ha una laurea in Sociologia).

Kayije Kagame
Saint Omer (2022) Kayije Kagame

I suoi film vanno a colmare un vuoto ben preciso, circoscritto: raccontano il milieu della periferia parigina, e insieme ragionano attorno all’idea di immigrato in relazione allo sguardo altrui, sulla sua immagine - subita, già data, “messa a processo”, come nel tribunale di Saint Omer, pre-assegnata, come nel doc La mort de Danton (2011), in cui un attore di colore è relegato sempre e solo a ruoli stereotipati “da nero”.

locandina
La mort de Danton (2011) locandina

Nei suoi lavori, Diop esamina un tessuto sociale che conosce da vicino (è nata e cresciuta a Aulnay-sous-Bois, nel dipartimento di Seine-Saint-Denis), di cui fa parte, e vi inserisce quindi frammenti di sé, come in We - Nous (2021): tra le riprese dei passeggeri di diversa etnia che viaggiano sulla RER, la linea ferroviaria che collega la periferia al centro città, ecco porzioni del suo film di diploma, Mon père ici et là, dedicato al padre, che ha lasciato il Senegal e si è trasferito in Francia nel 1963. Nel mosaico di We - Nous, il privato scorre accanto al collettivo, mentre la regista riflette sulle origini, sulle radici e su cosa voglia dire, oggi, quel “noi” del titolo.

Tra i suoi documentari, vividi ritratti della banlieue, c’è anche il corto Vers la tendresse (2016) - disponibile gratuitamente su ARTE fino al 1º giugno 2025 -, che nasce da un workshop sull’amore, durante il quale Diop ha registrato le conversazioni con quattro uomini, tutti originari di Seine-Saint-Denis, e le ha trasformate in un film.

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Vers la tendresse

Le voci registrate dei quattro - che parlano di amore, relazioni, donne, tenerezza - sono voci fuori campo che creano un contrasto con le immagini (le riprese di altri uomini in periferia, inquadrati sia nel loro habitat, sia con primi e primissimi piani): mentre le parole scavano nell’intimità, raggiungendo zone molto intime - come confessioni a cuore aperto -, le immagini mostrano scene di mascolinità stereotipata (la palestra e la boxe, i bar e le scommesse, i quartieri a luci rosse e le sex worker in vetrina), dietro le quali si nascondono dubbi, paure, fragilità («è difficile parlare d’amore. Non conosciamo l’amore in periferia», dice uno di loro; un altro invece racconta la difficoltà di tenere segreta la propria omosessualità).

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Vers la tendresse

In questo panorama maschile, le donne compaiono solo come presenze lontane, quasi dei fantasmi, creature difficili da afferrare e decifrare («non so davvero cosa sia una donna», afferma uno dei quattro), figure a loro volta vittime di giudizi predefiniti (e Saint Omer narra proprio lo smantellamento, la rimessa in discussione, di un’idea preconcetta di femminile, di maternità, di straniero). Dunque, in Vers la tendresse, suono e immagini non combaciano, c’è uno scarto in mezzo, come a dire che esterno e interno, apparenza e realtà, privato e pubblico non collimano per forza; quello scarto, quella porzione mancante, è un invito costante a guardare più da vicino, a guardare meglio, a guardare oltre, guidati dall’occhio sapiente di Alice Diop.

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Vers la tendresse

Autore

Giulia Bona

Giulia Bona è nata a Voghera e ha studiato a Milano, dove si è laureata in Lettere moderne e Studi cinematografici con una tesi su Agnès Varda e il riciclaggio creativo. Riempiva quaderni di storie e pensieri, dava inchiostro alla sua penna sul giornalino della scuola, ora scrive per Film Tv. Ama leggere, i sentieri di montagna, la focaccia e sorride quando vede un cane.

Il film

Towards Tenderness

Documentario - Francia 2015 - durata 38’

Titolo originale: Vers la tendresse

Regia: Alice Diop

Con Anis Rhali

in streaming: su DocAlliance Films