Mattina presto su una spiaggia inglese. Si capisce che è inglese per i colori freddi, per la generale ostilità che trasuda e perché è fatta tutta di ciottoli aguzzi che non vedono l’ora che tu faccia l’errore di percorrerla a piedi nudi. Sulla spiaggia inglese viene rinvenuta un’anziana signora colpita dal morbo della morte.

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MaryLand

A essere precisi e per aggiungere un po’ di mistero, però, viene fuori che siamo sull’Isola di Man, la quale non fa propriamente parte del Regno Unito ma è bensì una peculiarità socio-politico-economica che galleggia fra l’Irlanda e la Gran Bretagna, esercita da sé il proprio governo (ha abolito il reato di sodomia solo negli anni 90 - evviva) ed è abitata da poco più di 80mila fenomeni veri che si arricchiscono con i siti di gioco d’azzardo online, con le compagnie d’assicurazioni e con le banche che chiudono un occhio.

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La vecchina ahilei spiaggiata è la mamma di due donne – una, Becca, madre di famiglia affaticata e l’altra, Rosaline, elegante donna in carriera – che vengono immantinente contattate e sono costrette, di malavoglia, a comunicare anche l’una con l’altra. Non succedeva da un po’, e presumibilmente l’ultima volta non è stata piacevole.

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MaryLand

Quindi, domandiamoci tutti insieme: cosa ci faceva mamma Mary sull’Isola di Man? E l’Isola di Man ce l’ha una canzone come l’Isola di Wight? Ma soprattutto: dobbiamo veramente sorbirci l’ennesimo thriller pettinato con misteriose morti insanguinate e parenti dolenti che cercano spiegazioni e/o vendetta? A rispondere personalmente con uno stentoreo NO è Suranne Jones, co-autrice e co-protagonista (nei panni di Beca) di questa MaryLand, miniserie prodotta da ITV e recentemente distribuita anche negli Stati Uniti grazie al provvido intervento di PBS, il cineforum con il dibattito obbligatorio delle reti tv.

Suranne Jones
Gentleman Jack - Nessuna mi ha mai detto di no (2019) Suranne Jones

Jones è sempre stata un’ottima attrice televisiva (Coronation Street, Five Days, Doctor Foster, Save Me), ma negli ultimi anni ha scoperto la passione per il ruolo da produttrice esecutiva (Gentleman Jack - Nessuna mi ha mai detto di no) e adesso aggiunge al curriculum anche showrunner, con una miniserie in tre episodi che inizia come il più trito dei thriller per poi scartare all’improvviso e diventare tutt’altra faccenda.

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Becca e Rosaline sono esattamente come i loro nomi. La prima è semplice, accomodante, gregaria e non vorrebbe essere di ingombro; è la sorella che è rimasta in contatto con i genitori e ha messo su famiglia non lontano dalla casa in cui sono cresciute.

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La seconda è pretenziosa, altera, indipendente e con un ego largo come il suo nome; è la sorella che se n’è andata a Londra e da allora pensa solo a se stessa, al proprio lavoro e al proprio godimento.

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Quando arrivano sull’Isola di Man – posto incredibile in cui gente con una barba ragguardevole ti invita gentilmente a salutare la fate che sennò si offendono – la sterzata della serie comincia a diventare più chiara. Becca e Rosaline scoprono non solo che mamma Mary era andata di sua spontanea volontà sull’Isola di Man, ma che ivi aveva un caro amico con cui passeggiava tutte le mattine e una casa di proprietà piena di foto delle figlie.

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Le reazioni agli antipodi che le sorelle esprimono quando vengono a sapere delle bugie della madre – Becca vuole a tutti i costi fare chiarezza, Rosaline vuole organizzare il rientro del corpo per il funerale e tornarsene a Londra – riaprono vecchie ferite sicuramente mai rimarginate, probabilmente nemmeno disinfettate.

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Ed ecco che MaryLand si mostra per quello che è veramente – anche se a un certo punto tenta di fare un’altra finta mostrando una donna a cui viene consegnata una discreta quantità di marijuana. La misteriosa morte mannese di mamma Mary, infatti, non è la serratura da aprire per scardinare questa storia. È la lente che fa convergere i raggi di luce e provoca un incendio, il quale a sua volta costringe Becca e Rosaline a uscire dalle rispettive tane e affrontarsi, finalmente.

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MaryLand perde immediatamente quell’aria svagata da thriller di provincia che grida vendetta (soprattutto dopo centinaia di altri thriller di provincia tutti uguali) e diventa il palcoscenico ideale per due grandi attrici – Rosaline è interpretata da Eve Best (Nurse JackieHouse of the Dragon e una marea di teatro con i controcosi) – che sviscerano con umanità, dolore e qualche sprazzo di umorismo i rispettivi personaggi e (specialmente) l’intricato rapporto che le lega sin da ragazze.

Autore

Nicola Cupperi

Scrive per FilmTv perché gliel'ha consigliato il dottore. Nel tempo libero fa la scenografia mobile. Il suo spirito guida è un orso grigio con le fattezze di Takeshi Kitano.