Forse non viene ricordato abbastanza perché i due concetti apparentemente cozzano; ma la cifra più importante di un grande autore – uno di quelli in grado di essere fruiti tanto dal grande pubblico quanto dall’accademia della critica – sta nella capacità di utilizzare il genere e manipolarlo a piacimento. E se c’è un regista che, da più di 35 anni, incarna alla perfezione il concetto e troppo poco spesso viene considerato autore (anche se probabilmente gliene importa il giusto), quello è Richard Linklater.
![Adria Arjona, Glen Powell, Richard Linklater](/imgbank/GALLERYXL/R202404/ftv45-662b8dddc628d-richard_linklater_glen_powell_adria_arjona_64f855af21961_5698.jpg)
Autore di esperimenti narrativi e di messa in scena (Slacker, Boyhood, Fast Food Nation) che farebbero felice qualsiasi docente del DAMS, ma soprattutto in grado di firmare commedie (La vita è un sogno, School of Rock), melodrammi (la trilogia Prima dell’alba, Before Sunset. Prima del tramonto e Before Midnight), film di fantascienza (Apollo 10 e mezzo, A Scanner Darkly. Un oscuro scrutare) e tutto ciò che sta nel mezzo (più o meno) senza mai rinunciare a un’idea di cinema che riesce a raccontare la complessità attraverso la semplicità. Hit Man, presentato in anteprima (fuori concorso) alla Mostra del cinema di Venezia del 2023 e in uscita nelle sale italiane (per grazia di BIM distribuzione) il 27 giugno, è l’ultimo capolavoro di Linklater a riuscire nell’intento di raccontare le più nascoste sfaccettature di un angolo assurdo di umanità, senza rinunciare al linguaggio di genere (in questo caso il thriller).
![Glen Powell](/imgbank/GALLERYXL/R202404/ftv45-662b8e177dc28-hm_14523_jpg_6517.jpg)
Gary Johnson è un tizio con una faccia poco memorabile, una passione per l’ornitologia e un pessimo gusto per le camicie (rigorosamente a maniche corte). Insegna filosofia e psicologia all’università di New Orleans e vive insieme a due gatti, Id ed Ego, in uno di quei tranquilli sobborghi residenziali statunitensi di villette a schiera tutte in fila. Annoiandosi (sembra plausibile) ed essendo un appassionato di elettronica e ingegneria senza amici e con molto tempo libero, Gary inizia a collaborare part-time con la polizia come supporto tecnico agli agenti che si infiltrano in situazioni pericolose con addosso cimici e strumenti di sorveglianza.
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Se ne sta sul furgone civetta a girare manopole con le cuffie addosso ed è contento così, ma un giorno è costretto a scendere effettivamente in campo in prima persona e fingere di essere uno spietato sicario a pagamento per incastrare in flagranza di reato i committenti. Viene fuori che Gary – il timido, solitario, nerd Gary che viene preso in giro dai suoi stessi studenti – è un talento naturale nel fingere di essere qualcuno che non è. Non nel senso che riesce a cavarsela in un modo o nell’altro nonostante sia la prima volta che fa qualcosa del genere; ma proprio che rischia di essere il migliore nel suo campo.
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Una sorta di Zelig in grado di mettere a proprio agio chiunque, trasformandosi ogni volta nel tipo di persona di cui un povero fesso e/o disperato – che ha visto troppi film e crede esistano davvero i killer prezzolati – può fidarsi ciecamente. Finché non incontra Madison, alla ricerca di una via di uscita da un matrimonio tossico e violento: tra i due è attrazione a prima vista, ovvero l’abbrivo perfetto per inaugurare una catena di eventi pericolosa e imprevedibile.
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Linklater racconta le crepe che, oggi più che mai, rendono fragile e quasi aleatorio il concetto di identità personale, oltre ad adattare in maniera plastica il modello sociologico della drammaturgia sociale di Erving Goffman. Lo fa attraverso un thriller che non solo è impeccabile, ma è pure divertente come pochi, nel suo genere. Merito di una sceneggiatura sontuosa, ma anche di una coppia di protagonisti in forma smagliante.
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Glen Powell, che già aveva collaborato con Linklater in Fast Food Nation e Tutti vogliono qualcosa, si auto-ritaglia (in quanto co-sceneggiatore) un ruolo da sogno, in cui istrionismo e misura vanno di pari passo; mentre l’onnipresente Adria Arjona (Pacific Rim - La rivolta, 6 Underground, Morbius, la seconda stagione di True Detective, Emerald City, Good Omens, Irma Vep, Andor) è il perfetto complemento nei panni della principessa che non deve essere salvata.
![Glen Powell, Adria Arjona, Richard Linklater](/imgbank/GALLERYXL/R202404/ftv45-66220703a48f3-AAAAQV8MmF5oIRfGLUhe_mzFikr5AA9up_T__sAx1b-Hv1QzObfwtotmTUjnjeOPaH1qMeykfnWDQwmW75e2xXuBNiIkbC5NAgRwvjCTIw6DUeBYXc2eSm_b6tZExQlJa6Yot9Sf9qTQoMIb8eBUXDw6sx0i.jpg)
Hit Man - Killer per caso di Richard Linklater è nelle sale italiane dal 27 giugno 2024 distribuito da BIM; su Film Tv n° 26/2024 lo abbiamo presentato realizzando un’intervista al regista.
Il film
Hit Man - Killer per caso
Azione - USA 2023 - durata 113’
Titolo originale: Hit Man
Regia: Richard Linklater
Con Adria Arjona, Glen Powell, Retta, Austin Amelio, Molly Bernard, Jo-Ann Robinson
Al cinema: Uscita in Italia il 27/06/2024
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