Quando un Festival del cinema, o un altro tipo di importante appuntamento culturale, si svolge in una città medio grande, lo spazio urbano che lo ospita ne viene fisiologicamente modificato ed è uno spettacolo affascinante. Per noi topi di cineteca italiani è una magia vedere città come Udine (con il Far East Film Festival), Trieste (Science+Fiction) o Torino cambiare radicalmente – e in meglio, tendendo a un’utopia impossibile da sostenere 365 giorni all’anno – per accogliere i luoghi temporanei (o il cui utilizzo viene modificato alla bisogna), le persone e i film che vanno a comporre il mosaico festivaliero, apportando energie palpabilmente differenti, che anche i cittadini disinteressati riescono a percepire, fosse solo per osmosi. Manco a dirlo, la città e il Festival che, negli ultimi 40 anni, hanno interagito più strettamente per amplificare al massimo questa magia sono Bologna e il suo Cinema Ritrovato; ovvero, per quanto riguarda l’aspetto cinefilo, la nostra piccola Parigi (ma a Bologna si mangia molto meglio e più onestamente) e l’evento organizzato dalla sua Cinémathèque française, la Cineteca di Bologna.

Locandina originale
Il vento (1928) Locandina originale

Il Cinema Ritrovato ritorna per la sua 38ª edizione, che si svolgerà nel capoluogo emiliano-romagnolo dal 22 al 30 giugno, e quest’anno, come non mai, trasforma quasi l’intera città in un paese dei balocchi per cinefili. Magicamente – nonostante i soli 9 giorni di Festival – le serate di proiezione in Piazza Maggiore saranno ben 20, all’interno di un catalogo che presenterà – tra lunghi, cortometraggi e scopitones – ben 480 film, prodotti in 35 diversi paesi e provenienti da oltre 140 archivi e prestatori. In questa edizione il luogo simbolo del Cinema Ritrovato – che per ogni proiezione sullo schermo da 23 metri per 10 raccoglie più di 2mila spettatori – ospiterà anche diversi concerti: My Cousin, unica pellicola sopravvissuta interpretata dal grande tenore Enrico Caruso, accompagnata dall’ensemble del Teatro Comunale di Modena; My Grandmother di Kote Mikaberidze, capolavoro sotterraneo del cinema georgiano, accompagnato dal trio finlandese Cleaning Women; la prima del nuovo restauro, curato dal MoMA, di Il vento di Victor Sjöström, accompagnato da una celebre composizione di Carl Davis eseguita dell’Orchestra del Conservatorio G.B. Martini di Bologna; e la colonna sonora di Amarcord, composta da Nino Rota, a cui si aggiunge anche Mykkätrilogia, la trilogia di cortometraggi muti realizzati dall’autore di Scompartimento n. 6 Juho Kuosmanen, accompagnati dal vivo da un ensemble di musicisti finlandesi e da un rumorista.

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Cinema Modernissimo

L’altro spazio speciale e unico del Festival, che in questo caso Bologna e il Cinema Ritrovato mettono a disposizione per la prima volta, è il Cinema Modernissimo, magnificente progetto sotterraneo di riuso di spazi dismessi (in parte pubblici) che è stato riaperto, dopo un lungo restauro curato dallo scenografo Giancarlo Basili, il 21 novembre 2023 e in pochi mesi si è già imposto come spazio cinefilo di primo piano in Italia, distinguendosi in questo periodo per essere stata la monosala più frequentata del Paese. Il Modernissimo, insieme ad altre sette sale e ad altri due spazi all’aperto oltre a quello di Piazza Maggiore, sarà il custode di un filo rosso che va a rintracciare e unire alcune delle più importanti (e nascoste) figure femminili nella Storia del cinema. Non solo l’assoluta protagonista della 38ª edizione, ovvero Marlene Dietrich (potete leggerne più approfonditamente sul numero di questa settimana di Film Tv), ma anche cineaste ai margini.

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La Nouba des femmes du Mont Chenoua

Come Assia Djebar, scrittrice e poetessa algerina, autrice del sorprendente La Nouba des femmes du Mont Chenoua (vincitore del premio Fipresci alla Mostra del cinema di Venezia del 1978), frutto di un lavoro solitario e personale. O come Ester Krumbachová, sceneggiatrice e costumista che esordisce alla regia nella turbolenta Cecoslovacchia di fine anni 60 con un’opera visivamente sontuosa e libera come Murdering the Devil, che si rivelerà essere, purtroppo, il suo primo e unico lavoro dietro la macchina da presa.

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Murdering the Devil

Per saperne di più sul ricchissimo programma della 38ª edizione del Cinema Ritrovato di Bologna – che comprende anche l’ospitata di Wim Wenders in occasione del quarantennale di Paris, Texas e le proiezioni in 70mm nel formato originale Vistavision di capolavori come Sentieri selvaggi e Intrigo internazionale – e per avere informazioni esaustive su tutti i luoghi del Festival, sulle attività collaterali, sugli incontri, sulle modalità di acquisto dei biglietti, degli accrediti e degli abbonamenti e sulla prenotazione dei posti, vi rimandiamo al dettagliato sito della manifestazione festival.ilcinemaritrovato.it. Buona visione!

Autore

Nicola Cupperi

Scrive per FilmTv perché gliel'ha consigliato il dottore. Nel tempo libero fa la scenografia mobile. Il suo spirito guida è un orso grigio con le fattezze di Takeshi Kitano.