Nella lista dei comici dimenticati del cinema muto il suo nome figura a caratteri cubitali. Larry Semon è davvero un nome che non dice più molto oggi alla maggior parte delle persone. In verità in Italia quel nome non ha mai detto molto, perché il suo personaggio venne ribattezzato Ridolini ed è questo il nome con cui qualcuno potrebbe ricordarlo (così come in Francia fu ribattezzato Zigoto e in Spagna fu chiamato prima Jaimito e poi Tomasin). Eppure negli anni ’20 la sua popolarità negli USA, dove era semplicemente Larry, era notevole e competeva con quella dei suoi colleghi passati invece alla storia: Laurel & Hardy (che all’inizio lavorarono come caratteristi proprio nei suoi film), Keaton, Chaplin e Harold Lloyd.
Anche lui come, come diversi altri suoi colleghi dell’epoca, era figlio d’arte. Di famiglia ebraica era figlio di un mago e ventriloquo itinerante che si faceva chiamare Zera the Magician e aveva la madre di Larry come assistente. La famiglia era poverissima e il piccolo Larry iniziò presto a salire sul palco accanto ai genitori. Convinto dal padre a seguire una scuola d’arte, trovò lavoro a New York come cartoonist. Aveva solo 19 anni. Ma nonostante avesse promesso al padre, sul letto di morte, che non avrebbe mai più calcato le scene, nel 1915 aveva già lasciato il suo lavoro di disegnatore e illustratore e si era fatto assumere alla Vitagraph, tra i più celebri studios dei tempi. Dopo aver fatto da spalla per un certo periodo a Hugie Mack, che ai tempi era il principale comico della Vitagraph, quando Mack lasciò la casa di produzione, era il suo successore naturale.
Crescendo di popolarità passò dai one reel (i film realizzati con una sola bobina, che duravano circa 12 minuti) ai two reels, che duravano il doppio. E qui cominciarono i suoi problemi.
Perché Larry Semon era uno a cui piaceva fare le cose in grande, inventandosi effetti speciali di ogni sorta e cercando un realismo che in genere sui set non si riteneva necessario. Utilizzò aerei (in un film addirittura tre), fece saltare per aria granai e serbatoi d’acqua. Quando gli altri si accontentavano di fondali dipinti, lui faceva costruire tutto. Come conseguenza i costi di produzione andavano alle stelle. Alla Vitagraph si decisero a cercare una soluzione e gli imposero di diventare produttore dei suoi stessi lavori, rischiando così di tasca sua. Per risolvere i suoi problemi finanziari pensò allora di fare le cose ancora più in grande, passando dai lungometraggi ai feature films, i lungometraggi, che rendevano di più. Le cose non migliorarono e un film in particolare, The Wizard of Oz (1925), lo portò alla bancarotta. I suoi debiti ammontavano a oltre 500 mila dollari: per l’epoca una cifra spaventosa.
Dovette lasciare il cinema e fece ritorno al vaudeville, il vecchio mestiere dei genitori. Ma questo gli provocò un esaurimento nervoso, finì in un sanatorio, si ammalò di polmonite e tubercolosi e morì nel 1928, a soli 39 anni.
Filmografia
The Wizard of Oz
Commedia - USA 1925 - durata 81’
Titolo originale: The Wizard of Oz
Regia: Larry Semon
Con Dorothy Dwan, Mary Carr, Virginia Pearson, Bryant Washburn, Josef Swickard, Charles Murray
in streaming: su Amazon Video
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