Equilibri incerti

Lo sport e il racconto che ne consegue emozionano gli esseri umani da migliaia di anni perché la competizione – contro gli altri e/o contro se stessi – e il dramma che naturalmente li circondano, parlano in maniera costruttiva e positiva alla nostra parte più istintiva e connessa con la pancia. E anche perché le parabole degli sportivi sono in grado di far sognare come poche altre cose create dal genere umano, specialmente quando il più sfavorito tra gli sfavoriti riesce a strappare una vittoria impossibile grazie a un perfetto connubio fra resilienza, coraggio e culo sfacciato. Sono narrazioni che ci fanno sognare perché i loro archetipi possono essere riportati alla vita reale, e se insistiamo con le nostre ambizioni potremmo diventare anche noi quei campioni inaspettati. Per conferma, chiedete a Justin Kuritzkes.

Justin Kuritzkes è un ex youtuber che, dodici anni dopo aver realizzato questo video – insipienza allo stato brado e per niente isolata: tutto il suo canale è così – è diventato un commediografo e un romanziere, ha sposato Celine Song, candidata agli Oscar con Past Lives, ed è diventato, a quanto pare e grosse felicitazioni, lo sceneggiatore preferito di una persona di cui fidarsi parecchio per quanto riguarda il linguaggio cinematografico, Luca Guadagnino. Non solo Kuritzkes ha firmato il nuovo, assai atteso, film del regista di Chiamami col tuo nome – Challengers esce il 24 aprile e promette di essere una bomba. O un ace? – ma ha già trasposto per il grande schermo anche quello che dovrebbe essere il successivo progetto in uscita di Guadagnino: l’adattamento di Checca, romanzo breve di William S. Burroughs – pubblicato nel 1985 ma scritto fra il ‘51 e il ‘53 – e seguito ideale di La scimmia sulla schiena.

Ci si possono davvero aspettare grandi cose dall’esordio di Kuritzkes, specie se esaltato dalla presenza di un grande regista come Guadagnino. Challengers è un torrido triangolo di sentimenti, corpi e ambizioni, immerso nel sapido circuito del tennis professionistico: giungla darwinista fatta di angoli e pura forza di volontà, che annichilisce chi si dimostra debole nel corpo, nello spirito o nella mente. Una Zendaya talmente assertiva che sembra pronta a sopravvivere a una gioventù di allenamenti con il padre delle sorelle Williams interpreta Tashi Duncan, ex prodigio della racchetta la cui carriera dalle prospettive stellari è stata brutalmente interrotta a causa di un ginocchio frantumato.

Passato il tempo necessario a rimetterla in piedi, il marito Art Donaldson, interpretato da Mike Faist (Riff nel West Side Story di Steven Spielberg) e a sua volta giocatore professionista di tennis, le propone di diventare il suo allenatore. Tashi intravede la possibilità di poter competere, ancora una volta, per essere la migliore in qualcosa e schiacciare la concorrenza. Accetta. Ma la situazione prende una svolta del tutto imprevista quando Art e Tashi si trovano a dover preparare un importante match contro Patrick Zweig – interpretato da Josh O’Connor (Carlo in The Crown) – ex migliore amico del primo, ex ragazzo della seconda e presenza che minaccia di incrinare tutti i loro equilibri, sportivi, professionali e sentimentali.

Il film