Sono due le cose che troverò eternamente irresistibili per quanto riguarda il buonumore, e potrei come non potrei già avere pronta una lapide che testimonia la mia convinzione. Il livello omega della comicità, per me, lo raggiungono solo le flatulenze e Bugs Bunny. Entrambe sono il perfetto connubio tra istinto e accademia, tra risata di panza e humour. Le scoregge sono intrinsecamente divertenti perché fanno un suono buffo, rompono innocuamente un tabù di cui le buone maniere – quanto di più cervellotico potesse inventarsi l’umanità – faticano persino a riconoscere l’esistenza, e mettono il petomane in una situazione di potenziale imbarazzo sociale le cui uniche vie d’uscita sono la tecnica dello struzzo gnorri o una molto più sana autoironia. Bugs Bunny, invece, quasi si spiega da solo. È il re dello slapstick, ma bazzica anche Wagner e il canto lirico; sempre sfoggiando quell’aria da guappo di Brooklyn (non a caso New York e Napoli stanno praticamente sulla stessa latitudine) anarchico ma non insurrezionale.
Tig Notaro apre il suo sesto speciale comico – Hello Again, disponibile su Prime Video – mostrando un montaggio serrato di svariate citazioni da riviste, pubblicazioni, quotidiani e siti che la incensano – le soliti frasi fatte sentenziose e prese fuori contesto che si trovano sulle fascette dei libri e sul retro dei DVD, la versione letteraria-cinematografica delle interviste post partita ai calciatori. Stacco su di lei nella green room che mangia carote, quelle belle con il ciuffo d’erba lungo lungo, neanche fosse Bugs Bunny. Autoironia intima e impudica – che in questo caso va a toccare un tema emotivo e profondo come la vanità – accostata a scene surreali e fuori contesto, perché sì. Perché si può e perché è divertente. Tig Notaro è quando un comico di stand up ha talmente chiara la propria cifra e il proprio modo di manipolare l’umorismo da riuscire a condensarlo in due inquadrature.
Tig Notaro è anche quel tipo di comico a cui basta dire “camicia da notte” in un certo modo per far crepare la platea, tanta è la dimestichezza che ha con i tempi, i toni, la cadenza. Così come riesce a creare venti minuti di spettacolo facendosi portare un pianoforte con una bugia da Bugs Bunny: so cantare e suonare, stasera vorrei farlo per voi. Solo che non è vero, non sa cantare né suonare. Ma comunque si dichiara pianista, in quanto la sua totale insipienza con lo strumento le permette di suonare esattamente tutto quello che vuole come vuole, essendo lei una pianista. Notaro aggiunge un tocco di comicità fisica per dare una sfumatura ulteriore al suo umorismo, che fa della deprecazione rivolta verso se stessa un marchio di fabbrica, rendendosi ridicola mentre cerca di incanalare il Fonzie – o, di nuovo, il coniglio newyorchese – che c’è in lei. E nel frattempo, forse, magari, chissà omaggiando anche quel gran genio di Victor Borge. Per poi calare l’asso raccontando di quando l’ha fatto nella vita vera, di salire su un palco con un pianoforte e far finta di saper cantare e suonare.
Il primo bit della serata – dieci minuti che riescono a passare dai complimenti alla moglie (regista dello spettacolo) a un’inedita passione che ha recentemente scoperto per i pompieri muscolosi con i baffi a manubrio che ti prendono in braccio come fossi un fuscello – è un gradevole jogging di avvicinamento a tematiche ancora più intime e sentite, a partire dalla sessualità e dalla libertà di poterla esprimere. Proprio lei, che immaginava che il suo tipo d’uomo fosse il cantautore poeta maledetto magro magro con cui avrebbe potuto condividere il guardaroba. Invece si fa emozionare dai manzi, come tutti noi, nella convinzione irrazionale che accudirebbero le sue insicurezze e migliorerebbero la stima di sé di una persona effettivamente molto somigliante a Tom Cruise – e già questo basterebbe a far crollare molte certezze – che tende a dire cose tipo: “Come sospettavo, il mio mal di pancia alla fine non era niente di che. Era solo un’emorragia interna”. Una persona che non ha paura dell’imbarazzo e non teme di mettersi totalmente a nudo per quella che è: un’ammiratrice lesbica di Bugs Bunny che cerca di imitare il suo idolo fallendo consapevolmente, ma quantomeno senza nessuna paura quando si tratta di sganciare un fragoroso peto in pubblico o di cantare male una canzone di Adele di fronte ad Adele.
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