È uscito da poco su MUBI Los colonos, primo lungo del cileno Felipe Gálvez Haberle, un western che guarda al passato colonialista del suo paese. Siamo a inizio Novecento, nelle incontaminate terre della Patagonia, tra Cile e Argentina, dove si combatte un duello ad armi impari tra i coloni e i selk’nam, poi brutalmente sterminati. «Tu sei destinato all’oscurità, al buio!» urla il rozzo soldato inglese al mestizo, il “meticcio” che lo accompagna nella sua missione - ufficialmente difendere un possedimento, in realtà uccidere il popolo indigeno, eliminarlo, cancellarne la memoria.
Contro l’oscurità, contro il buio, procede il cineasta Ignacio Agüero. Anche lui cileno, classe 1952, autore di documentari, attore (tra gli altri, per Raúl Ruiz) e con esperienza in ambito pubblicitario (ha co-diretto lo spot televisivo Franja del NO per il plebiscito nazionale del 1988, narrato da Pablo Larraín in No - I giorni dell’arcobaleno), è interessato a indagare il rapporto tra la cultura e la storia della propria nazione con i media, a misurare il peso dell’eredità di un lascito ingombrante e traumatico - da Cien niños esperando un tren (1988), su un gruppo di bimbi che, guidati da un’audace insegnante, scopre il cinema per la prima volta, a El diario de Agustín (2008), sul giornale conservatore “El Mercurio”, dalla parte di Pinochet durante la dittatura militare.
Per il suo ultimo doc, Notes for a Film (2022), disponibile su ARTE fino al 17 maggio, s’ispira al testo Diez anos de Araucanía 1889-1899, diario scritto dall’ingegnere belga Gustave Verniory, incaricato di costruire una ferrovia tra le città di Victoria e Temuco, nella rigogliosa regione di Araucanía, territorio dei nativi mapuche.
A partire dal documento storico, Agüero imbastisce un intreccio di fonti, appunti, note che si muove dal passato al presente, due dimensioni temporali che inevitabilmente dialogano. Così Gustave Verniory (interpretato da Alexis Mespreuve) viene catapultato dalla fine dell’Ottocento alla Araucanía di oggi, mentre il regista ri-mette in scena alcuni momenti tratti dalle memorie dell’ingegnere.
La prima scena, per esempio, è già emblematica: Verniory giunge in Araucanía, lì dove anni prima c’era la stazione dei treni e ora non c’è più niente, come ricorda lo stesso Agüero, che compare davanti alla mdp, demiurgo di questo re-enactment dal tono ironico e provocatorio.
Accanto alla ricostruzione compaiono poi i materiali di repertorio, foto d’epoca che mostrano l’insediarsi dei coloni nei territori degli indigeni, testimoni mute e immobili di un passato di soprusi, a cui danno spessore, come un controcampo, le storie narrate dai discendenti mapuche, tramandate di generazione in generazione e ora raccolte per Notes for a Film.
Si tratta di racconti orali che viaggiano nei sotterranei della Storia, vicende che registi come Ignacio Agüero portano invece in superficie, affinché non vengano dimenticate - insieme a lui, prima e dopo, c’è un manipolo di cineasti ostinati che lotta contro l’oblio, riscoprendo le proprie radici e denunciando ingiustizie e oppressioni: dai doc di Patricio Guzmán, in particolare La memoria dell’acqua, alla fiction di White on White di Théo Court, fino al già citato Los Colonos.
Il film
Notes For a Film
Documentario - Cile 2023 - durata 105’
Titolo originale: Notas para una película
Regia: Ignacio Agüero
Con Ignacio Agüero
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