Una ragazzina timida, ingenua, inesperta dell’amore e delle cose del mondo. L’amicizia con una coetanea più libera e spigliata. Il primo cocktail, il primo ballo, il primo bacio. La scoperta del sesso, tra gioie e timori. Ci sembra di conoscerla già, Venera: ne abbiamo viste tante, nei teen movie, di adolescenti come lei, ugualmente ansiose di crescere, di scoprirsi adulte, di scegliersi da sé il proprio destino.
Eppure no, Venera non la conosciamo: non conosciamo la sua lingua, non comprendiamo il Kosovo rurale in cui è ambientato il suo coming of age, non riusciamo a venire a capo della società in cui si muove (una società profondamente tradizionalista e patriarcale, certo: ma attenzione, qualcosa si agita sotto la superficie).
Persino lo sguardo che osserva Venera - quello dell’esordiente Norika Sefa, premiata a Rotterdam 2021 - finisce per sorprenderci: è uno sguardo impietoso, asciutto, avvezzo a posarsi là dove nessuno vuole guardare - come da dettami del cinema del reale -, ma capace anche di battere le proprie strade, scegliendo punti di vista mai banali, scartando all’ultimo il miserabilismo e l’autocompiacimento, facendo del fuoricampo uno spazio drammaturgicamente vivo, con cui stabilire un dialogo proficuo.
Looking for Venera vive di queste tensioni, e grazie a esse riesce a dar corpo a personaggi sinceri, con cui gioire e soffrire. La giovane protagonista (Kosovare Krasniqi, anch’essa esordiente) ha 15 anni o poco più, non sa cosa sia uno smartphone, vive in un paese senza speranza né prospettive: eppure ci sembra di starle vicinissimi, avvolti nella danza dei suoi pensieri.
Il film
Looking for Venera
Drammatico - Macedonia, Kosovo 2021 - durata 111’
Titolo originale: Në kërkim të Venerës
Regia: Norika Sefa
Con Rozafa Celaj, Erjona Kakeli, Kosovare Krasniqi, Basri Lushtaku
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