Da qualche parte tra il saggio studentesco, il memoir e l’affresco storico trova un suo “piccolo” spazio anche questo excursus autobiografico diretto dal lettone Viesturs Kairiss, classe 1971 e quindi appena ventenne ai tempi in cui si svolge January. Siamo infatti nei primi giorni del 1991, in quella irripetibile e caotica zona grigia della Storia e dell’immaginario culturale dei paesi dell’Est dopo la caduta del Muro.
Sono i giorni di gennaio in cui la repressione sovietica prova ad arginare l’indipendenza della Lettonia e lo studente di cinema Jazis cerca di trovare, tra mille incertezze, la sua strada artistica, sentimentale (l’incontro con la filmmaker Anna) e ovviamente politica. È quindi un “racconto di formazione” a 360 gradi January. Dove in ballo non c’è solo la costruzione di uno sguardo, quello del protagonista, alter ego del regista, che partendo dalla passione per Jarmusch e Tarkovskij finisce con lo scoprire l’adrenalina e l’urgenza di filmare (e quindi documentare) la rivoluzione, ma anche un paese in bilico tra il modello morente del comunismo sovietico e quello imminente della democrazia occidentale.
Il film, che Kairiss dedica a tutti gli artisti che hanno perso la vita nel raccontare l’indipendenza del proprio paese, trova ovviamente una sua urgenza simbolica nell’attuale conflitto russo-ucraino, ma ancor di più nella natura polimorfica del suo stile e delle sue immagini che cambiano di formato continuamente, passando dal Super 8 al videotape anni 80, tra frammenti di cine-poesia, immagini di repertorio, ricostruzioni vintage e minimalismo. Una confusione espressiva adatta a tradurre l’età acerba di una giovinezza, di un cinema e di una nazione di là da venire.
Il film
January
Drammatico - Lettonia, Lituania, Polonia 2022 - durata 95’
Titolo originale: Janvaris
Regia: Viesturs Kairiss
Con Karlis Arnolds Avots, Baiba Broka, Rudolfs Cirulis, Alise Danovska, Aleksas Kazanavicius, Sandis Runge
in streaming: su Raro Video Amazon Channel Google Play Movies Amazon Video
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