Monsieur le cannibal

Lo chiamavano “monsieur le cannibal ”, Ruggero Deodato. Ultimo mondo cannibale e, soprattutto, Cannibal Holocaust gli erano rimasti attaccati alla pelle come autentiche stimmate d’infamia. Pochi studiosi gli hanno dedicato attenzione in tempo reale. Lucas Balbo, per esempio, dalle pagine della gloriosa “Shock Xpress”. Oggi Deodato conta fra i più importanti registi italiani e si ritrova nel novero, ristretto, di quelli più conosciuti. Insieme a Fellini e Leone. Quelli, insomma, che hanno lasciato un segno. Allevato sui set di Rossellini, assistente di Corbucci, Margheriti e molti altri, si fa notare per il suo tocco all’americana. Cineasta che ha saputo muoversi nei generi più diversificati rifiutava la definizione di regista “horror” appiccicatagli addosso con troppa superficialità. Per esplorare il lavoro di Deodato al di là delle banalizzazioni, The Film Club offre un excursus attendibile del suo lavoro.

Fra i film preferiti di Deodato, Uomini si nasce poliziotti si muore (TFC Premium) è un poliziottesco assolutamente atipico. Marc Porel e Ray Lovelock, una coppia fenomenale, braccano un Renato Salvatori crudelissimo. Film d’azione senza un attimo di tregua evidenzia la mano felice del regista nel comporre scene d’azione. Di tenore completamente diverso, L’ultimo sapore dell’aria (TFC Premium), tardo lacrima movie cui è impossibile resistere, evidenzia il versante sentimentale del regista. Ed è un film davvero da vedere con attenzione per cogliere le sfumature sia stilistiche sia poetiche di Deodato.

La casa sperduta nel parco (TFC Premium) è uno dei film più violenti e crudeli di Deodato e vanta un cast fenomenale nel quale spiccano David Hess, Annie Belle, il geniale Giovanni Lombardo Radice, Brigitte Petronio e Lorraine De Selle. Realizzando con lui un audiocommento per l’edizione dvd italiana, Deodato raccontava come aveva girato un film così brutale senza nessuno sconto allo spettatore. E il piacere delle situazioni più estreme riviveva nel ricordo accompagnato da sonore risate.

Cannibal Holocaust (Full Action), film che gli è costato un processo, è il film limite del cinema italiano. Ho avuto la fortuna di ascoltare mille racconti dalla viva voce di Ruggero sulla realizzazione di questo film impossibile. Le sfide affrontate e il desiderio, sempre un po’ folle, di spingersi sino ai limiti delle possibilità del fare un film. La sua frustrazione per le incomprensioni. Nelle sue parole e nei ricordi, e nelle foto in bianco e nero che testimoniavano le riprese, s’intuisce un desiderio profondo di perdersi fra le pieghe del processo di realizzazione del suo film. Cannibal Holocaust è il cinema italiano - di genere e non - nella sua formulazione più radicale. Deodato avrebbe continuato a fare film, tv e pubblicità.

Padre Speranza, con Bud Spencer (TFC Premium), evidenzia la sapienza di un gusto popolare infallibile. Tanti i ricordi con Ruggero, tutti preziosi, come il suo cinema strappato alla vita. Ci manchi caro Ruggero Deodato, il nostro monsieur le cinéma.

Ruggero Deodato su The Film Club