Questa è la storia di un incontro. Nel 2016 il regista francese Joris Lachaise viene invitato a Bogotá a ritirare un premio per il suo Ce qu’il reste de la folie e l’associazione Cuerpos en prisión mentes en acción, che difende i diritti delle persone trans in prigione, lo invita nel carcere di massima sicurezza di La Picota per incontrare i detenuti e parlare di cinema. Qui conosce una coppia curiosa (l’intellettuale e membro delle FARC Jaison e la transgender ed ex sex worker Laura) e la loro osteggiata love story, che è anche una storia politica, riflesso di trasformazioni sociali in Colombia.
Così nasce il doc Transfariana, presentato lo scorso anno nella sezione Panorama della Berlinale (a proposito: trovate una guida all’edizione 2024, dal 15 al 25 febbraio, su Film Tv n. 7/2024, in edicola dal 13 febbraio).
Storia di un incontro, dicevamo, anzi, di incontri: fin dal titolo, il film dichiara il suo interesse per l’unione tra entità differenti (trans + “farianas”, le donne guerrigliere) e si sviluppa attorno a questa idea; il rapporto tra Jaison e Laura rappresenta, su piccola scala, quello tra le FARC e la comunità trans, che, nel loro essere esclusi dalla società e/o dalla famiglia, si scoprono simili, vicini, perché sono tutti guardati come mostri (un monstruo grande è il sottotitolo del film), scarafaggi, emarginati Gregor Samsa che «lottano almeno per essere ancora visti come esseri umani» (è Jaison a suggerire, nel film, il kafkiano parallelismo).
Un incontro insolito, perfettamente rappresentato dalle scene girate in mezzo alla giungla, nei campi delle FARC sulle montagne: sullo sfondo di un paesaggio naturale selvaggio e rigoglioso, questo microcosmo lontano dallo spazio urbano si fa luogo ideale per un confronto, così la camera ritrae guerriglieri e transgender insieme, mentre si conoscono, si scambiano esperienze di vita, si fanno domande.
Come uno specchio del contenuto, anche la forma del documentario giustappone immagini differenti: Lachaise, infatti, fa dialogare il suo footage con gli autoritratti di Jaison - che si riprende in carcere con un cellulare - e con il materiale di repertorio sui combattimenti delle FARC negli anni 90. Coesistono diversi registri e in questo continuo scambio lo sguardo del documentarista si accosta a un modo di guardare altro, senza mai sovrapporsi.
Joris Lachaise sembra cercare, con il suo cinema, mondi fuori da sé: lasciando alle spalle la sua Francia, sceglie di raccontare il Mali in Convention - Mur noir/Trous blancs (2011; su Vimeo solo in lingua francese e su dafilms.com), il Senegal in Ce qu’il reste de la folie (2014) e infine la Colombia. Va alla ricerca di comunità ristrette da interrogare per provare a riscrivere la storia di una nazione stando dalla parte di chi si trova ai margini - lo si vede in Transfariana come nel doc precedente, girato in un ospedale psichiatrico nella periferia di Dakar.
La sua mdp s’inserisce laddove c’è stato un trauma, una ferita, una lacerazione: il doc-poesia Convention parte dai festeggiamenti per il 50º anniversario dell’indipendenza del Mali, nel 2010, e diventa riflessione sulle convenzioni con cui viene narrata la Storia; il successivo Ce qu’il reste de la folie è un’indagine sulla correlazione tra la malattia mentale e una società post-coloniale; l’ultimo Transfariana legge in filigrana, dal piccolo al grande, il tessuto sociale colombiano (il rapporto tra FARC e governo e la fine della lotta armata nel 2016, dopo 50 anni di conflitto; una maggiore consapevolezza dei diritti civili pari a una crescente ostilità e un mai sopito pregiudizio nei confronti di ex guerriglieri e della comunità LGBT), e gli squarci, più o meno rimarginati, sul corpo di un paese.
Transfariana di Joris Lachaise è disponibile in streaming gratuito su Arte.tv
Il film
Transfariana
Documentario - Francia, Colombia 2023 - durata 99’
Titolo originale: Transfariana
Regia: Joris Lachaise
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