“Tredici milioni di londinesi si svegliano così. Omicidi, cereali e stupri. E io non riesco a convivere con Withnail” è la battuta che dà (simbolicamente) il via a Withnail and I (tradotto in Italia col titolo di Shakespeare a colazione), intramontabile classico del cinema britannico degli anni Ottanta. Nel 1987, infatti, il film segnò il debutto alla regia di un lungometraggio di Bruce Robinson, regista di culto (la sua ultima apparizione dietro la macchina da presa risale al 2011, anno di distribuzione dello sfortunato The Rum Diary. Cronache di una passione con Johnny Depp) con all’attivo solamente 4 film, e sceneggiatore nominato agli Oscar per Urla del silenzio di Roland Joffé, diventando in poco tempo una pietra miliare del cinema europeo grazie alla frenesia dei suoi interpreti e ai suoi gag quasi slapstick in cui tutto passa attraverso il corpo dei protagonisti: personaggi urlanti, vomitanti, ubriachi, bagnati, sviliti, deformati.
Withnail (Richard E. Grant) e Marwood, il narratore interpretato da un allucinato Paul McGann, sono due amici e coinquilini che conducono uno stile di vita bohémien, legati l’uno all’altro da un rapporto di odio e amore, una reciproca dipendenza che si risolve continuamente in situazioni surreali tra le quali i due cercano di sopravvivere nella Londra uggiosa degli anni Sessanta, immortalata in toni cupi da Peter Hannahn che incornicia alla perfezione il tono da commedia nera della pellicola.
I due vivono in un appartamento fatiscente di Camden Town, sconvolti dall’abuso di alcool e farmaci, dall’ipocondria, la sporcizia, la povertà e le paranoie. Entrambi attori disoccupati e perennemente sull’orlo di una crisi di nervi, provano a cambiare vita trasferendosi per una vacanza nella casa di campagna dello zio Monty, parente di Withnail, dove le passioni e le pulsioni del trio faranno precipitare la situazione fino all’inevitabile finale drammatico. Si delinea così una diversità caratteriale a cui fa da sottofondo un senso di smarrimento comune: se Withnail è un individuo eccentrico con una propensione per l’eccesso e un amore smodato per la sregolatezza, Marwood è un ragazzo dall’indole più riservata e moderata che sembra trainato dall’energia dell’amico, alla quale partecipa con sguardo coinvolto ma critico, commentando così le sue stravaganze, follie tra le quali cerca di navigare assecondandolo il più delle volte.
Marwood funziona così da raccordo tra le varie fasi del film e voce in terza persona (quasi i due fossero una rivisitazione ottusa di Sal Paradise e Dean Moriarty dell’On the Road di Jack Kerouac) per il film, evidenziando la loro fragilità emotiva e la bizzarria delle situazioni a cui i due prendono parte. Nulla interessa a Robinson se non la relazione complessa tra i due protagonisti, che è poi il cuore pulsante del film. Con la macchina da presa sempre puntata contro i due, e con un montaggio rapsodico, libero, la regia segue infatti Withnail e Marwood nel loro dramma psichico provando a restituire la tragicommedia di due anime alla deriva nel vortice di un’esistenza insoddisfacente, alternando registro comico e drammatico senza soluzione di continuità.
Shakespeare a colazione di Bruce Robinson è disponibile in streaming gratuito su arte.tv.
Il film
Shakespeare a colazione
Commedia - Gran Bretagna 1986 - durata 104’
Titolo originale: Withnail and I
Regia: Bruce Robinson
Con Paul McGann, Richard E. Grant, Richard Griffiths
in streaming: su Amazon Prime Video Amazon Video Timvision
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