Il polar sta cambiando. Finalmente. Il successo di pubblico e critica di titoli come La notte del 12, e più di recente Le gang des bois du temple (bellissimo e purtroppo non attenzionato dalla distribuzione italiana che però non biasimo, alla prova dei fatti da noi nessuno va a vedere film così), dicono di un mutamento di gusti e prospettive. Il cinema di Olivier Marchal, che ora, con Pax Massilia prodotto da Netflix, diventa televisione (ma già aveva inventato Braquo), è la (felice) eccezione a conferma della regola. Un campionario di cliché. Siccome, però, li ha inventati quasi tutti lui, è festa grande.

Olivier Marchal
Pax Massilia (2023) Olivier Marchal

Olivier Marchal è stato per 14 anni poliziotto, per quasi quattro, dal 1982 al 1985, in servizio all’antiterrorismo, spedito da Parigi a Marsiglia sulle tracce di un uomo sospettato di essere il contatto francese delle Brigate rosse. Così ha conosciuto per la prima volta la città focese, quando ancora i quartieri nord non erano feudo di bande e la criminalità organizzata, soprattutto corsa o italiana, emanava dal quartiere popolare, ma centrale, del Panier. Ci ha girato due film, L’ultima missione nel 2008 e Rogue City (Bronx) nel 2020. Ora Pax Massilia, serie in sei puntate da lui anche creata con Kamel Guemra e della quale ha diretto quattro episodi, gli altri due sono di Ivan Fegyvères, suo storico assistente. Puro Marchal a partire dalla storia.

scena
Pax Massilia (2023) scena

Una sezione della criminale, i cui membri sono chiamati «les cramés», “i fuori di testa”, guidata da un ex infiltrato, Lyès Benamar (Tewfik Jallab), si trova in mezzo a due fuochi. Da una parte il truand creduto morto Murillo (Nicolas Duvauchelle) il quale, aiutato dal truce “indiano” Tarek Hamadi (Moussa Maaskri, attore marchaliano quanti altri mai), vuole vendicarsi del caïd dei quartieri nord Ali Saïdi (Samir Boitard); dall’altra gli affari interni convinti sia colluso con quest’ultimo, amico suo dai tempi dell’asilo (per modo di dire, sono cresciuti in strada). E c’è pure la poliziotta parigina Alice Vidal (Jeanne Goursaud) che ha un conto in sospeso con Murillo a complicare le cose.

Tewfik Jallab
Pax Massilia (2023) Tewfik Jallab

Nelle interviste Marchal sottolinea il ruolo fondamentale di Claire Andrieu, marsigliese DOC, responsabile del casting con la quale ha cercato gente di lì, dei quartieri, aspiranti attori e attrici o semplici comparse, per il massimo dell’autenticità. Il cinema di Marchal è iperrealista, sia ben chiaro, necessita di una certa sospensione dell’incredulità che però fa parte di un gioco al quale si deve avere voglia di giocare, altrimenti conviene mettere mano al telecomando. Se ci si sta, Pax Massilia è una serie fantastica. Adrenalina pura. Gueules (facce) giuste. Un criminale francese vecchio stampo, Murillo, costretto alla macchia come un topo e viceversa un rivale magrebino ex miserabile postcoloniale, Saïdi, che invece vive a Dubai nella ricchezza ed è per i notabili di Marsiglia come “uno di loro”. Bel colpo. Anche grazie all’attore che lo interpreta, Samir Boitard, la sopresa della serie. Vero marsigliese cresciuto nella cité, artista marziale (kung fu), animatore di un teatro sociale. Insomma, da tenere d’occhio.

Autore

Mauro Gervasini

Firma storica di Film Tv, che ha diretto dal 2013 al 2017, è consulente selezionatore della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia e insegna Forme e linguaggi del cinema di genere all'Università degli studi dell'Insubria. Autore di Cuore e acciaio - Le arti marziali al cinema (2019) e della prima monografia italiana dedicata al polar (Cinema poliziesco francese, 2003), ha pubblicato vari saggi in libri collettivi, in particolare su cinema francese e di genere.

La serie tv

locandina Pax Massilia

Pax Massilia

Poliziesco - Francia 2023 - durata 52’

Titolo originale: Pax Massilia

Creato da: Kamel Guemra, Olivier Marchal

Con Jeanne Goursaud, Nicolas Duvauchelle, Kamel Guemra, Tewfik Jallab, Olivier Marchal, Moussa Maaskri

in streaming: su Netflix Netflix basic with Ads