Attore, regista, autore

Da questa settimana è disponibile sul RaroVideo Channel di Prime Video Johnny il bello (1989), il noir grunge di Walter Hill con Mickey Rourke, invisibile da un po’. Ma ora qualcosa di completamente diverso. Nel 1992, poco più che ventenne, andai per la prima volta alla Mostra internazionale del nuovo cinema di Pesaro (allora si chiamava così), dove peraltro conobbi (proprio lì, in sala) Giona A. Nazzaro. C’era la retrospettiva completa su Vittorio De Sica al quale era stato dedicato un magnifico volume (De Sica - Autore, regista, attore) curato da Lino Miccichè, edito da Marsilio (ma ormai fuori catalogo), che ancora conservo in bella vista. The Film Club propone (e continuerà a proporre) molti dei titoli presenti in quella rassegna che fu, per i cinefili della mia generazione, la porta d’ingresso verso un cinema autenticamente popolare anche, se non soprattutto, nei suoi momenti più alti, quelli successivi all’incontro con Cesare Zavattini.

Maddalena - Zero in condotta (1940, Minerva Classic) è stupendo, lubitschiano o ophülsiano (con Max Ophüls peraltro De Sica lavorerà), una commedia degli equivoci girata a Vienna che a torto non viene annoverata tra i capolavori del regista (qui anche interprete con la sublime Carla Del Poggio, al suo esordio) ma che per il mitico Filippo Sacchi, critico allora del “Corriere della Sera”, è «il definitivo diploma di regista di Vittorio De Sica. Mano pronta e felice tempismo intelligente, naturalezza narrativa». Certo, il film è figlio dell’Italia fascista. Fu scritto da Aldo De Benedetti come altri telefoni bianchi tra i quali il più celebre Gli uomini, che mascalzoni... di Camerini (1932), ma questa volta non potè firmarlo a causa delle leggi razziali.

Tra le chicche di The Film Club Gli ultimi cinque minuti (1955, Minerva Classic) diretto dal produttore Peppino Amato e ancora scritto da De Benedetti (da una sua commedia teatrale) con De Sica in un ruolo dei suoi di seduttore a rischio, perché l’amata Linda Darnell è in cerca del grande amore che forse non è lui. Di Il generale Della Rovere (1959, RaroVideo) di Roberto Rossellini abbiamo più volte scritto, è un capolavoro, rivedetelo ogni volta che si può, punto.

Meno noto Caroline chérie (1968, Minerva Classic) di Denys de La Patellière, uno di quei registi popolari francesi che sfuggono alla memoria dei più ma ingiustamente. Ho appena scoperto un suo polar, Il commissario Le Guen e il caso Gassot, scritto da Pascal Jardin con Gabin, che non è male per niente. Il giardino dei Finzi Contini (1970, Minerva Classic) è, di De Sica, una delle regie più celebri e vinse l’Oscar come miglior film straniero. E poi il divertissement Dracula cerca sangue di vergine... e morì di sete!!! (1974, RaroVideo) di Paul Morrissey. Prossimamente nella library anche Allegro squadrone (1954), Tempo di villeggiatura (1956), Il tetto (1956), I colpevoli (1957), Uomini e nobiluomini (1959) e Il mondo dei miracoli (1959).

Vittorio De Sica su The Film Club