Anche i supereroi cominciano da piccoli. Persino nel mondo bacato e capovolto di The Boys (serie tv e fumetto), dove i superumani psicotici e corrotti dietro l’apparenza di paladini della giustizia sono tali per l’esposizione, fin da piccoli, al Composto V della Vought International, pronta a farne burattini sbrilluccicanti in difesa dello status quo e dei propri interessi, con un diabolico lavoro di marketing. Infatti, Gen V, diligente spinoff, mostra subito come Marie Moreau (Jaz Sinclair, giusto mix di candore e malizia) stermini senza volere i genitori, ancora bambina, quando si manifestano i suoi poteri di manipolazione del sangue, proprio e altrui. E, di fatto, tutti i suoi compagni alla Godolkin University, dove studia da supereroina, con lei condividono origini problematiche e personalità borderline.
Ci sono, tra tanti, la telepate sballata in grado di controllare le menti altrui, la ragazza che si rimpicciolisce a oltranza, “grazie” ai suoi disturbi alimentari, il ragazzo invisibile e stalker promiscuo: e si potrebbe continuare a lungo, su su fino al primo della classe (Schwarzenegger Jr), pirocineta e superforte che all’improvviso impazzisce, fa un quarantotto e poi si suicida. Ma non sono certo migliori gli insegnanti e la direttrice, decisi a fare di loro altrettanti perfetti yes (super)men, senza mai metterli di fronte alla moralità delle azioni compiute, anche perché l’accademia nasconde al suo interno una struttura segreta (il “Bosco”) dove si compiono esperimenti inumani e crudeli per testare i poteri dei giovani allievi (e magari per mettere a punto un virus in grado di sterminarli).
Gen V s’ispira molto liberamente, come del resto anche la serie di partenza, ai fumetti di Ennis & Robertson, in particolare a un arco narrativo che parodiava in maniera velenosa il concept degli X-Men della Marvel e il penchant del loro fondatore Charles Xavier per i superadolescenti, facendone un perverso molestatore pedofilo. Niente, o quasi, di tutto questo è rimasto, ma, molto più che nel fumetto, Gen V gioca di sponda con il teen drama a suggerire problemi e questioni di una generazione sempre più fragile, insieme violata e violenta, come (spoiler) nella strage finale con i super reclusi del Bosco liberati e scatenati contro compagni e professori, dove è evidente l’eco di certe cronache criminali giovanili sempre più frequenti.
Condivide con The Boys il gusto molto epidermico e un po’ infantile per shock visivi e situazioni estreme, tra peni masturbati da ragazze lillipuziane o fatti esplodere in mille pezzi, senza lasciare quasi nulla all’immaginazione. Però, così, non si approfondisce abbastanza la zona grigia nella quale si dibattono tutti i giovani protagonisti, accontentandosi piuttosto di fare “solo” intrattenimento cinico e ribaldo (anche con buoni spunti satirici sul cinecomix: si pensi al super-investigatore Tek-Knight, mix di Batman e Holmes, ma inguaribilmente sessodipendente) e di gettare ponti verso la serie madre, soprattutto negli ultimi episodi, come in una sorta di preludio alla quarta stagione di The Boys. Pazienza, ci si potrà forse rifare nella seconda annata, già annunciata.
La serie tv
Gen V
Fantascienza - USA 2023 - durata 60’
Titolo originale: Gen V
Creato da: Craig Rosenberg
Con Hamish Linklater, Chance Perdomo, Derek Wilson, Jensen Ackles, Jessica Clement, Andy Walken
in streaming: su Amazon Prime Video
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