Sì colonnello!

Uno dei quattro colonnelli della commedia e del cinema italiani: Nino Manfredi. Il quinto, come dice Gian Piero Brunetta, è Marcello Mastroianni. Senza ordine di importanza, ognuno con la sua peculiarità. Manfredi perfetto nel definire personaggi più ingenui e spesso più decenti rispetto a Gassman, Sordi o al tardo Tognazzi. Il 1955, quando prende parte a Lo scapolo (Minerva Classic) di Antonio Pietrangeli, è anche l’anno in cui doppia il veterinario Sergio Raimondi di Piccola posta, del quale si invaghisce la contessa Eva Bolasky di madre polacca. Franca Valeri, per intenderci. Ed è l’anno in cui sposa l’ex modella, poi scenografa, Erminia Ferrari, con la quale resterà per il resto della vita. Intanto la carriera si impenna.

L’anno successivo è nel super classico Totò, Peppino e la... malafemmina (Minerva Classic), nel 1958 tocca a Guardia, ladro e cameriera (Rarovideo Channel) di Steno scritto con Fulci e Continenza, si vede che son passati I soliti ignoti di Monicelli, con Nino però al suo primo furto manipolato dal principe dei marpioni Mario Carotenuto. Ottimo cast di contorno con Luciano Salce e Bice Valori.

Tocca a I ragazzi dei Parioli nel 1959 (Minerva Classic), altro prototipo di commedia popolare firmato da Sergio Corbucci. Molto interessante e forse meno noto è Il carabiniere a cavallo di Carlo Lizzani del 1961 (Minerva Classic), con Manfredi milite che nasconde il matrimonio perché allora si rischiava il trasferimento o peggio, e soprattutto finisce nei guai perché il cavallo glielo rubano. Coppia abbastanza inedita, perché la sua spalla a questo giro è Peppino De Filippo.

Anni ruggenti di Luigi Zampa (1962, Rarovideo Channel) è un grande film, uscito nell’anno d’oro della commedia all’italiana. Su Minerva Classic, sempre con Manfredi, trovate anche I cuori infranti (1963), Questa volta parliamo di uomini (1965), Le bambole (1965) e un altro super classico targato Scola, Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa? (1968), mentre Rarovideo Channel conclude la collection dedicata all’attore ciociaro con I complessi (1965) e Nell’anno del Signore (1969).

Prossimamente, però, si potrà vedere su uno dei canali di The Film Club un film poco ricordato, La ballata del boia, produzione spagnola diretta da Luis García Berlanga (1963) anche autore della sceneggiatura insieme al ferreriano Rafael Azcona, mentre per i dialoghi italiani ha collaborato Ennio Flaiano. Manfredi è il genero di un boia della Spagna franchista, un “maestro di garrota”. Dovrebbe prendere il suo posto ma fa di tutto per evitare la prima esecuzione. Atto d’accusa del regime e di un paese che nella corsa all’effimero scimmiottava un po’ noi e il nostro Boom, La ballata del boia fu presentato a Venezia dove vinse un premio suscitando, tramite ambasciata, le vibranti proteste della Spagna. Consigliato caldamente già da adesso.

Nino Manfredi su The Film Club