È consolante sapere che, scendendo nel profondo della tana del Bianconiglio, il mondo sommerso del cinema possa ancora regalare scoperte, riscoperte o riscritture della storia, ornate di succosa aneddotica. In questo senso MUBI non manca mai di svolgere la sua parte e ci serve su un piatto d’argento un mini focus dedicato al genio (?) e alla sregolatezza (!) di Rolfe Kanefsky, carneade-chi-era-costui dell’horror dei primi anni 90. O meglio, di quella zona liminare tra lo slasher e la Troma, visto il grado di consapevolezza trash infuso da Kanefsky in There’s Nothing Out There, storiella splatter sci-fi datata 1991 su una sorta di rana dentata spaziale, piovuta dal cielo per divorare i maschietti e ingravidare le fanciulle.
Budget inesistente o quasi (c’è chi dice 100 mila, chi 350 mila dollari), esuberanza della macchina da presa in stile da shaky cam di Sam Raimi, ragazze generosamente discinte e il resto potete completarlo da voi. A salvare il film è solo l’approccio sgangheratamente caricaturale, con tocchi di deliziosa surrealtà, come la sequenza degli hippie in cerca del campeggio di Crystal Lake - dove con ogni probabilità troveranno ad attenderli Jason - o il momento Lloyd Kaufman in cui un personaggio si aggrappa all’asta del microfono di scena per sfuggire alla creatura.
Perché ripescare il film e occuparsene a distanza di 32 anni quindi? Perché l’intuizione di Kanefsky, quella che rende There’s Nothing Out There originale e differente da ciò che l’ha preceduto, è quella di aggiungere, ai cliché di final girl e bellimbusti destinati a essere affettati orribilmente, un personaggio inconsueto: un autentico nerd maniaco di film dell’orrore, che utilizza il suo “sapere” per escogitare uno stratagemma di eliminazione della rana omicida. Suona familiare, vero? Forse ricorda un cult postmoderno in cui gli omicidi richiamano le gesta di slasher anni 70 e 80? Sì. Quando cinque anni dopo Kanefsky ha visto Scream di Wes Craven - e soprattutto ha letto gli incassi esponenzialmente più elevati di quelli di There’s Nothing Out There - deve aver reagito più o meno come tutti noi di fronte a una raccomandata dell’agenzia delle entrate. Ma non finisce qui. Il nostro non si limita a pensare di aver subito un plagio, sostiene che un suo soggetto sia finito nelle mani di Craven e su questo è costruito Copycat, cortometraggio documentario di Charlie Shackleton del 2015 - presente in abbinata su MUBI - che ripercorre il caso nella versione di Kanefsky. Il montaggio in parallelo, tra le famigerate regole da rispettare per sopravvivere in uno slasher del Randy di Scream e quelle di Mike in There’s Nothing Out There, alimenta la suggestione di un furto creativo in piena regola. Pur volendo lasciarsi andare al complottismo, va da sé che la comparazione tra i due titoli sia impossibile, per mezzi, qualità e ambizioni. Ma in tempi in cui suggestioni di questo genere diventano virali in men che non si dica, chissà che non sia giunta l’ora della riscossa per il buon Kanefsky.
Il film
There's Nothing Out There
Horror - USA 1991 - durata 91’
Titolo originale: There's Nothing Out There
Regia: Rolfe Kanefsky
Con Craig Peck, Wendy Bednarz, Mark Collver, Bonnie Bowers, John Carhart III, Claudia Flores
in streaming: su Plex
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