Regia di Alex Garland vedi scheda film
Sufficenza piena per questo primo film di Alex Garland che promette bene. Vedremo.
Un particolare applauso per la scelta degli attori : Oscar Isaac che si sta dimostrando abbastanza versatile ; il semisconosciuto Domhnall Gleeson che spero di rivedere presto perchè mi ha dato l'impressione di saper lavorare bene sulla propria espressività e così pure Alice Vikander " ...di feroce tenerezza " come l'ha definita Mauro Gervasini ; e poi certo una scenografia abbastanza suggestiva fatta di interni freddi , asettici e claustrofobici con quel tocco di colore /calore dell'abbigliamento del padrone di casa sempre in canotta e tuta. ........
Quello che però mi è successo fin dalle prime scene è quella sensazione strana di aver già davanti il copione , un pò come quando vado a vedere un film la cui sceneggiatura è tratta da un libro già letto e quindi sono in attesa di vedere come il regista ha saputo elaborare una storia già conosciuta.
L'anomalia sta nel fatto che io non sapevo nulla della storia in questione , ma il punto potrebbe essere un altro , ovvero la difficoltà di trovare uno spunto letterario / cinematorgrafico nuovo sul "...filone della fantascienza cerebrale .." ancora Mauro Gervasini.
In Ex Machina io non l'ho trovato ed è iniziato una sorta di gioco tra me ed il giovane Caleb per vedere quanto tempo avrebbe impiegato a capire i tranelli della vicenda .Relativamente poco in realtà, e non è stato necessario spremere più di tanto le meningi.
tutto abbastanza lineare , senza troppi sussulti, se non qualche buona idea qui e là , ( la vestizione di Eva ...ad esempio...) ma sopratutto alcuni dialoghi tra Eva e Caleb ( ..dove vorresti andare una volta fuori di qui ...in un incrocio affollato di una città...) e tra Caleb e Nathan sui motivi che ci spingono ad avvicinarci ad una persona anzichè ad un' altra, sul ruolo reale dei motori di ricerca ( capire ciò che l'uomo desidera o ciò di cui l'uomo crede di avere bisogno ..)
ED il finale ? , per come si erano messe le cose, avrebbe potuto avere solo due soluzioni , una consolatoria e l'altra drammatica , ma entrambe logiche conseguenze e prevedibili dagli eventi raccontati.
Per il resto la solita domanda : a cosa serve replicare , anzi , cercare di replicare l'essere umano in laboratorio ?
Una sfida a Dio (ex machina) ? fabbricare pezzi di ricambio per una vita immortale ?
E se sapessimo di essere immortali continueremmo a cercare l'attimo di estasi non replicabile e per questo , forse , estasi ?
Il cervello di Eva è il risultato di un immenso archivio creato dal motore di ricerca più grande al mondo , perchè dunque le serve quell'incrocio di città pieno zeppo di persone ?
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