Regia di Peter Lord, Jeff Newitt vedi scheda film
Siamo nel 1837: Capitan Pirata è un filibustiere vanesio, giustamente orgoglioso della propria "lussureggiante" barba, ma deplorevolmente sfigato nella ricerca di bottino (tanto da avere una taglia di soli 12 dobloni sulla sua testa). Voglioso di vincere l'ambito premio di pirata dell'anno, si lascia irretire da Charles Darwin (proprio lui) a presentare Polly, il suo amato pappagallo da pirata (che in realtà è l'ultimo esemplare esistente di dodo), ad una mostra scientifica a Londra, per conquistare fantastici (ed improbabili) premi. Ma a Londra c'è la nemica giurata dei pirati: la potentissima regina Vittoria (proprio lei) che, a quanto pare, è anche un'appassionata gastronomica di animali rari... riuscirà il nostro eroe a salvare le piume di Polly e a diventare pirata dell'anno? Simpatico film d'animazione in stop motion della specialista Aardman, già responsabile di gioielli come "La maledizione del coniglio mannaro" o le spassosissime serie di Wallace & Gromit e Shaun the Sheep: "Pirati: briganti da strapazzo" è un'opera graziosa ed ironica che purtroppo non convince come le opere succitate, forse perché ormai venuto meno l'effetto sorpresa delle incredibili animazioni Aardman o forse perché, come accaduto con "Galline in fuga" o "Giù per il tubo", stavolta la storia è decisamente più debole e meno convincente. Il risultato è una pellicola godibilissima e tecnicamente ineccepibile ma che lascia a sprazzi affiorare la noia e che si pone come un indefinibile ibrido (storia troppo infantile ma allo stesso tempo pregna di un umorismo british e da citazioni storiche troppo complesse per i più piccoli): tre stelle.
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