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I ragazzi stanno bene

Regia di Lisa Cholodenko vedi scheda film

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La recensione su I ragazzi stanno bene

di leporello
4 stelle

Il termine secco con cui vorrei sintetizzare “I ragazzi stanno bene”, anche se non è troppo volgare e non penso possa essere oggetto di censura, è comunque probabilmente inadatto ad un sito pubblico, al quale peraltro sono grato per l’ospitalità, e che ha il pregio di sopportare anche me, pazientemente. Evito quindi, almeno nell'apertura, la desiderata sintesi, non mancando però di lamentare, per l’ennesima volta nella stagione cinematografica in corso, la pochezza dei lavori che hanno concorso a vario titolo nei vari festival e competizioni. Se quest’ultima fatica della Cholodenko (fatica? Avrà fatto fatica? Posso dubitarne, grazie?) è tra i dieci migliori film americani, così come la candidatura Oscar a miglior film vorrebbe qualificarlo,  è lecito pensare che in America esca davvero della gran brutta roba. Idem valga per la sceneggiatura. Del terzetto di protagonisti, invece,  direi che i più apprezzabili sono gli altri due, vale a dire i  ragazzi, mentre (salvate e promosse Bening e Moore che di promozioni e salvataggi non ne hanno ormai più bisogno) non capisco cosa ci sia da candidare in quell’imbastito di Ruffalo, molto più convincente nei panni del giardiniere che in quelli di attore. E che dire sulle lodi intessute sui dialoghi? Piattezza assoluta, non un guizzo, nessuno scatto, la battuta che ha smosso più di tutte la pancia della platea è stata “cazzo-in-culo” (sto citando, mi scuserete..) proferito dalla Bening a proposito delle cose che servono. E a poco serve (anzi casomai fa male) alla (buona) causa della parificazione delle famiglie omosessuali rivestire della stessa patina di banalità scontate, trite e ritrite di cui sono cosparse le famiglie per bene (si fa per dire), gli stessi clichè, le stesse dinamiche... una rincorsa all’omologazione verso il basso degna di Mao-Tse-Tung. Definire questo film una commedia è decisamente un’esagerazione, una forzatura, lo si fa giusto perché un’etichetta la si deve mettere, ma è un film del genere “nullo”,  amorfo, inconsistente. Praticamente una cazzatina. Ecco, l’ho detto.    ----   PS = delusione! Mi aspettavo, almeno in chiusura, la "The Kids Are Allright" degli Who. Macchè! troppa fatica....

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