Regia di Jimmy Chin, Elizabeth Chai Vasarhelyi vedi scheda film
Puntare in alto, là dove nessuno è mai riuscito prima, è una delle espressioni più tipiche - e non solo metaforica - della società della performance, foraggiata dal capitalismo. Ne sa qualcosa Alex Honnold, che ha puntato più in alto di tutti: la cima di El Capitan, una proibitiva montagna del parco nazionale di Yosemite, in California, con una parete a strapiombo che sembra totalmente levigata. Lì e altrove molti, prima di lui, ci hanno lasciato la vita dopo essersi cimentati in una delle più spericolate prove degli sport estremi: quella del free solo, ossia dell'arrampicata in totale assenza di funi o altri strumenti.
Documentario ultraspettacolare con riprese mozzafiato su uno dei più grandi climber della storia. Nonostante l'intento smaccatamente agiografico, lo spettatore attento resterà più colpito dalle caratteristiche apparentemente secondarie del protagonista - a cominciare dagli enormi problemi relazionali avuti fin dall'infanzia e a quelli con le donne fino alla totale assenza di funzionamento dell'amigdala, l'organo cerebrale preposto alla gestione delle emozioni - che non dalle imprese folli dello scalatore. Decisamente bello da vedere, ma piuttosto fastidioso da ascoltare: non solo per via del doppiaggio italiano, ma anche per le stupidaggini che il protagonista spara a propulsione termonucleare.
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