L'eredità di Jean-Pierre Melville? Eccola qui, spartita tra figli legittimi, lontani parenti e maldestri usurpatori. A questi sette titoli occorre aggiungere almeno un altro paio di film: la stravagante commedia "videoassassina" "You Shoot, I Shoot" (2001) dell'hongkonghese Pang Ho-Cheung (che dissacra scherzosamente il ritratto del sicario algido e austero rappresentato da Alain Delon ne "Le Samouraï") e il maestoso noir "Non è un paese per vecchi" dei fratelli Coen (accostabile a Melville sia per la caratterizzazione di Anton Chigurh, killer solitario e infallibile, che per la sontuosità stilistica, di una classicità assolutamente magnificata). Aspettando con trepidazione, se mai sarà ultimato, il remake de "Le cercle rouge" firmato Johnnie "The Sparrow" To.
La sequenza più melvilliana del cinema italiano: panoramiche dall'alto su Milano la grigia, foschia sui Navigli e Gastone Moschin che esce dal carcere stretto in un giaccone blu. Passo spedito e pesante alla Lino Ventura, Ugo Piazza è l'avatar di Gu Minda
Con Ryan O'Neal, Bruce Dern, Isabelle Adjani, Ronee Blakley
Walter Hill scaglia la laconica asciuttezza di Melville in direzione ludico-esistenziale: il duello tra l'autista e il poliziotto non è altro che una partita in cui la sola cosa che conta è mettersi in gioco. Velocemente.
Con Yves Montand, Gérard Depardieu, Catherine Deneuve, Michel Galabru
Il titolo più gloriosamente melvilliano di Corneau e il polar postmelvilliano più esatto mai girato. La monumentalità visiva è emotivamente scheggiata da uno straziante romanticismo: una trasgressione filologicamente commovente.
Ovvero come abbrustolire Melville: Woo si appropria dei parafernali melvilliani (indumenti, denominazione, posture) e li cuoce a fuoco altissimo. Risultato: uno sformato in fiamme che avrebbe inorridito il Maestro.
Prendi lo script di "Le doulos", il comfort visivo di "Le cercle rouge", una manciata di campi/controcampi frontali da "Un flic" e aggiungi il sarcasmo grottesco dei Coen. Et voilà "Miller's Crossing"!
"Le deuxième souffle" a Los Angeles: nell'ottica di Mann la trigonometria melvilliana si carica di vibrante energia cinetica. La geometria piana trasfigura in dinamica vettoriale: forza e accelerazione.
Titolo originale Ghost Dog: The Way of the Samurai
Regia di Jim Jarmusch
Con Forest Whitaker, John Tormey, Victor Argo, Isaach De Bankolé, Henry Silva
Frullando citazioni da "La farfalla sul mirino" di Suzuki, ascetici passi "Hagakure" e "Boss" marcati Di Leo, Jarmusch melvillizza leggiadramente. Perché, come recita il "Bushido", "Le questioni della massima gravità vanno affrontate con leggerezza".
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