Molti ignorano che la prima soggettiva horror sia opera sua. La letteratura preferisce citare e fare riferimento a Halloween di Carpenter, snobbando ingiustificatamente l’opera di Bob Clark, regista di piccoli film horror conosciuti prevalentemente dagli appassionati, ma che ha confezionato anche alcuni film di successo. Tornando alla soggettiva, si tratta del film Black Christmas che anticipa di ben quattro anni il più famoso Halloween (evidentemente le soggettive horror si abbinano alle festività!). Il regista di film culto realizzati negli anni ’70 è scomparso in circostanze drammatiche lo scorso aprile e, come vuole il destino di chi ha frequentato l’underground cinematografico, tenendosi a debita distanza da Hollywood e surrogati, ben pochi si sono ricordati di lui. Clark, però, come anticipato precedentemente non è soltanto un regista horror (e pure horror di valore, mica banalità!). Nell’82, pensa bene di raccontare in una sceneggiatura la sua gioventù, o meglio di lasciare che i ricordi del passato e del college si facciano strada, ispirando uno dei film cult degli anni ’80. Ebbene sì, sono sue sceneggiatura e regia di Porky’s, così come la produzione e la regia del secondo capitolo della saga. Eclettico, come molti registi che hanno esordito con l’horror, destino vuole che finisca per girare un vero film natalizio. E non uno qualsiasi, ma uno dei film più programmati e amati negli States. Del resto, si sa, che dietro sceneggiature e film sanguinolenti, spesso si cela un “cuore di panna”, se non addirittura un vero talento comico. Diffidare dalle apparenza. Sempre!
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