Regia di Carlo Campogalliani vedi scheda film
Odissea di due ballerine da Roma a Milano dietro il miraggio di una scrittura, mentre i loro innamorati le seguono; a Bologna le ragazze apprendono che la compagnia teatrale presso cui dovevano lavorare si è sciolta e si iscrivono a una gara ciclistica femminile lanciata a scopo pubblicitario, per vincere il primo premio da un milione. Oggi sembra incredibile che ci si potesse divertire con così poco, e infatti la comicità è blanda anche per gli standard dell’epoca: probabilmente presso il pubblico avranno ottenuto maggiore successo le forme prosperose delle attrici. Delia Scala e Silvana Pampanini interpretano sé stesse, e anche il personaggio di Aroldo Tieri si chiama Aroldo. Per il resto viene chiamato a raccolta mezzo cinema leggero italiano: Peppino De Filippo, Renato Rascel, Carlo Croccolo, Virgilio Riento, Carlo Ninchi, Dante Maggio, Arnoldo Foà; invece Totò viene continuamente evocato, ma al suo posto c’è solo un (discreto) imitatore. Una scena fa ancora ridere: la Pampanini, in un improbabile camuffamento da soldato, si mette sull’attenti e il sergente le fa “ho detto petto in fuori, ma tu non esagerare: mi vuoi sfottere, cretino?”.
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