Regia di Rawson Marshall Thurber vedi scheda film
Dwayne Johnson, belva rinchiusa nei soliti action, ma che ha saputo dimostrare di saper recitare in TV (ad esempio al Saturday Night Live) e, quando gli è stato permesso anche al cinema, e Kevin Hart, uno stand-up comedian energetico e frenetico, sono i protagonisti di questo buddy movie, un genere che in qualche modo trova il modo di poter funzionare.
Il film è un mix di tensione ed azione, una spy story condita con della commedia, e all’inizio si può dar fiducia alla pellicola poi il castello di carta crolla, la tensione si smorza sempre di più e il lato divertente inizia a basarsi su bathroom jokes e situazioni che in mano ad altri sceneggiatori avrebbero potuto rendere ma che qui sono solo imbarazzanti.
Quello che sembra il finale appare fiacco e prevedibile ma la orrenda sorpresa è che ci sono altri 20 minuti tutti dedicati alla reunion della classe del 1996, quindi il finale diventa deludente, sgraziato ed impacciato e il colpo di grazia lo dà Melissa McCarthy, una delle più sopravvalutate e fastidiose attrici del panorama cinematografico moderno, e uno svergognato product placement del nuovo Chevrolet Silverado.
La colpa di questo scempio è degli sceneggiatori Ike Barinholtz e David Stassen, entrambi alla prima prova cinematografica (e si spera sia l’ultima), e del regista Rawson Marshall Thurber che ha scritto solo altre porcherie.
Questo film si condensa in un frase dalla recensione del magazine Rolling Stones: “Hart and Johnson promise something they can't deliver: a movie as funny as they are”.
L’ennesima delusione degli ultimi 26 anni di cinema lascia con l’amaro in bocca con un retrogusto spiacevole dato dalla musica hip-hop, dalla raccapricciante CGI delle scene iniziali e dal titolo italiano sempre demenziale.
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