Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Avevo raccolto qualche prima recensione largamente positiva ma il risultato che mi sono trovato davanti ha superato ogni mia attesa. Film bellissimo, poco ma sicuro. Non so dire se il piu' bello di Clint (non esageriamo, adesso) ma in ogni caso decisamente uno dei suoi capolavori. Un film che gronda UMANITA', passione, vulnerabilità, sentimento. E sfido chiunque a non aver trattenuto almeno una lacrima. Sì perchè qui si tocca veramente il cuore. Ma prima di entrare nel vivo, vorrei chiarire un punto. Partendo da una premessa. So molto bene che Eastwood ha idee sul mondo e sulla società di marca reazionaria (è un anziano conservatore che non ha esitato ad omaggiare Trump con un chiaro endorsement. Ciò detto, non capisco però a cosa si appigliano coloro (non pochi) che hanno cianciato di "film trumpiano". Per me potevano anche definirlo "Obamiano" e ci stava. Il punro è che una certa retorica patriottica (a tratti qui evidentissima, amcorchè mossa da sentimenti umani e sinceri) non può essere attribuita ai repubblicani o ai democretici. E' nell'intima natura dei cittadini americani di ogni idea politica di sentirsi fieramente patrioti, e dunque smettiamola di vedere nell'omaggio alla bandiera un chè di "destroso". E' che gli americani son fatti così, quando sentono l'inno e sventola la bandiera loro strippano, noi italiani siamo più "anarcoidi" al riguardo, ques'ta è la verità . Insomma, per farla breve, tutto quel senso dell'eroismo e della Grande Nazione che il si percepisce nel film è una cosa sana e naturale. E questo senso supremo del sacrificio estremo per la Patria assume il carattere di cifra primaria dell'intero film. Sully è quindi suo malgrado un eroe popolare, anche se lui non si sente tale, lui lo ha fatto con un totale senso del Dovere. Ha salvato la vita a 155 persone ed ora è travolto dal circo mediatico-giudiziario che lo investe brutalmente, ciò che è lontanissimo dalla sua indole. Nel film, diretto magistralmente da un Clint in forma splendida, assistiamo a diversi piani narrativi e di genere. Intanto dal punto di vista cronologico ci viene raccontata la storia (autentica e risaputa) di un aereo di lnea che in un freddissino 15 gennaio 2009 fu vittima di un evento improvviso (l'impatto di uno stormo di uccelli coi meccanismi del moitore )che minacciò di causare una disgrazia immane, con probabile schiantarsi sui grattacieli di New York. Il comandante Sully, facendo appello alla sua esperienza e alla sua audacia, azzardò una manovra disperata e atterrò nel gelido fiume Hudson salvando tutti i passggeri. E fin qui (comprese le drammaticissime scene del concitato salvataggio con tanto di scialuppe e passeggeri sconvolti) diciamo che potremmo parlare di collegamenti (perfino ovvi) col cosiddetto filone catastrofico benchè il tutto raccontato senza sensazionalismo pop ma con sensibilità e intelligenza. Poi, viene una seconda parte del film in cui si respira il clima da legal thriller, che lo spettaore vive assistendo alla drmmatica seduta della commissione d'inchiesta cui Sully e il suo assistente di volo vengono sottoposti senza tanti riguardi,in un crescendo di tensione cui il pubblico non può sfuggire. Ma poi (dopo la quasi catastrofe e -appunto- lo sfondo legal thriller, viene un terzo aspetto che coincide con il lato piu' umano del film e che è spalmato su tutta la durata, vale a dire il tormento interiore di Sully che egli vive con dignità ma anche con grande sofferenza, sotto forma di incubi ricorrenti, benchè sostenuto dal legame profondo con la moglie. Il cast. Diciamo che Clint offre una buona opportunità al vecchio (nel senso di quasi veterano) AAron Eckart, attore valido ma con un passato piuttosto discontinuo. Ma il gigante è un Tom Hanks decisamente da Oscar. Superbo nell'interiorizzare i tormenti di un uomo che si sente -lui schivo e alieno da ogni riflettore- improvvisamente nell'occhio del ciclone e -oltretutto- messo sotto accusa dopo aver realizzato un atto di eroismo nazionale. Ma lasciatemi dire una cosa. Non mi fa certo piacere dirlo ma riesce difficile accettare l'idea che QUESTO meraviglioso Hanks è lo stesso ridicolo protagonista di un film insulso come "Inferno". Grande, imperdibile, Cinema.
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