Regia di Oscar Santaniello vedi scheda film
C'è una cosa da ricordare di questo prodottino assolutamente dozzinale ed è l'arma con cui il protagonista non sconfigge semplicemente, ma annienta proprio i suoi nemici: una balestra armata a dinamite (!). Per il resto Un bounty killer a Trinità è uno spaghetti western di talmente minuscola fattura da potersi ridefinire ad hoc 'capellini western'. Sciocchezze a parte, neppure sulla paternità della pellicola sembrano esserci accordi pacifici: se i titoli di testa accreditano la regia al produttore Oscar Santaniello (o meglio a Oskar Faradine), del tutto nuovo a questo ruolo, per quanto ne sa l'attendibile Marco Giusti (Dizionario del western all'italiana) il vero regista sul set era Joe D'Amato, alias Aristide Massaccesi. Eppure ancora non ci siamo del tutto, perchè buona parte delle riprese risulta saccheggiata di sana pianta dai due western girati poco tempo prima da Carlo Croccolo (Black killer e Una pistola per cento croci), che Santaniello - in quanto produttore di entrambi - sentiva di poter rimaneggiare a proprio piacimento. La soluzione più plausibile è quindi quella proposta da Giusti: D'Amato ha scritto la sceneggiatura partendo dal materiale delle due precedenti pellicole 'prese a prestito' e ha girato - non facendosi accreditare - del materiale nuovo di pacca per completare la storia in maniera dignitosa; Santaniello si è limitato a supervisionare il tutto e a firmare il prodotto finito. Che, manco a dirlo, è dozzinale a livelli estremi e privo di grandi elementi di interesse se si eccettua quello in incipit. Nel cast: Goffredo Scarciofolo (Jeff Cameron), Attilio Dottesio, Enzo Pulcrano (Paul McCreen), Calogero Caruana (Ted Jones), Antonio Cantafora e Carla Mancini; Massaccesi figura anche come direttore della fotografia, incarico d'altronde per lui abituale. 2/10.
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