Regia di Alejandro González Iñárritu vedi scheda film
Io l'ho visto. Voi no. Volete sapere cosa ne penso?
E' indubbiamente il suo momento d'oro. Non mi riferisco a DiCaprio però ma a Inarritu. Il regista messicano, da qualche anno a questa parte non ne sbaglia uno e a giudicare dai premi che si sta accaparrando col 'Redivivo' farà mn bassa anche di Oscar. Se lo avete seguito noterete una sorta di fil-rouge che lega le sue opere anche quando diversissime le une dalle altre: la ricerca di valori emozionali di assoluta totalità. Quale che sia il piano del racconto (non potrebbe in apparenza essercene uno di distante di quello di '21 Grammi) questo regista quando rivolge lo sguardo all'interno dei personaggi non ha sfumature da raccontare. Glia amanti di Jean Luc Godard e James Ivory restino a casa. La fotografia è eccezionale in sè ma in particolare appare assolutamente funzionale al racconto.Inarritu, non a caso credo,ha scelto Lubeski, messicano come lui, con cui aveva già lavorato in Birdman e che aveva fatto quel capolavoro in Gravity. Il complesso narrativo è potente e asciutto, secco, per molti tratti rimanda alla potenza descrittiva di uno dei più grandi story teller del '900 Jack London e guardando questa pellicola avvertirete quasi lo stesso freddo provato nel leggere Zanna Bianca. Di Caprio è bravo, forse addirittura eccellente ma l'intero cast merita un grosso plauso. Chi mi legge sa che non amo parlare della storia ma il sentimento che la domina è potente: una vendetta per l'amore perduto,il più grande che esista.
Vale certamente il biglietto e le oltre due ore e mezza di tempo da dedicargli.
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