Regia di John Wells vedi scheda film
Il pranzo è servito. E tra i fornelli e le pietanze si può ritrovare quella combinazione di ingredienti che ti fanno comprendere chi sei.
Il mondo televisivo contemporaneo è invaso, anzi infestato di programmi culinari di ogni genere. Intuibile quindi la voglia di creare una trasposizione cinematografica di un format alla Masterchef (diranno i cattivi) o di un Mezzogiorno di Cuoco (affermeranno i burloni). In realtà il film non è solo questo, benché innegabilmente sia pieno di richiami, ma è soprattutto una storia sul riscatto e sul ritrovare se stessi, sulla ricerca dell'ispirazione e del proprio equilibrio interiore. Non si ha una grande profondità di analisi, ne una focalizzazione sui percorsi interiori dei protagonisti, ma il dramma tra i fornelli è ben diretto e si ha una discreta struttura di fondo che incuriosisce fino ad appassionare. Sia gli attori che la scenografia giocano un ruolo importante ed hanno il pregio di rendere la vicenda più vera di una trita, ritrita e triturata puntata da talent di cucina. Servito.
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