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Il sapore del successo

Regia di John Wells vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Il sapore del successo

di alan smithee
6 stelle

locandina

Il sapore del successo (2015): locandina

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L'abilità che non teme rivali non sempre è il solo ingrediente per aprirsi le vie del successo. Ne sa qualcosa l'abile cuoco Adam Jones che, con il suo maniacale perfezionismo ha perso dapprima la stima dei suoi collaboratori, e poco oltre pure la gestione del suo ambitissimo ristorante di lusso a Parigi. In cerca di un riscatto, riesce, nonostante gli eccessi e le intransigenze proprie del suo non facile carattere aggressivo e pressante, l'uomo riuscirà ad avviare, forte di conoscenze giuste, e raccimolando elementi essenziali della sua precedente ed inizialmente fortunata carriera, un'attività a Londra con ambizioni davvero esclusive, in costante presenza dello stress daa valutazione da parte degli uomini della Guida Michelin, in agguato e pronti ad affrontarlo.

Bradley Cooper

Il sapore del successo (2015): Bradley Cooper

John Wells, bravo regista de I segreti di Osage County, torna con un film rischioso che desta sospetti come e ogni volta che si affrontano tematiche culinarie: rischio di buttare tutto nel folklore, nella laccata presentazione di piatti che ha un pò caratterizzato la quasi totalità dei film a tematica gastroonomica, se si fa eccezione per lo splendido Il pranzo di Babette.

scena

Il sapore del successo (2015): scena

Daniel Brühl, Sarah Greene

Il sapore del successo (2015): Daniel Brühl, Sarah Greene

I difetti, i colpi di scena plateali e perciò poco credibili, l'eccessiva maniacalità che tende a fare del piatto qualcosa che trascende sia il gusto sia il fine stesso del risultato, non mancano neppure qui ma il film si avvale di una buona prova, fisicamente molto potente e ferina, del valido Bradley Cooper, affiancato anche questa volta da Sienna Miller (la sua partner prediletta dopo Jennifer Lawrence!), anche se il migliore di tutti risulta, e non è la prima volta quando scende in piazza, Daniel Bruhl.

Comparse tecnico strategiche per attori europei come Omar Sy e Riccardo Scamarcio, qualche diva guest star (la Thurman), per un film che non resta alla storia ma scorre via innocuo e senza annoiare troppo.

 

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