Regia di Antonello Sarno vedi scheda film
Basterebbero i racconti dell'immenso Tullio De Mauro - bocciato in italiano, latino e greco al termine degli anni ginnasiali (sic) - per rendere godibile questo documentario su quello che è stato per anni il liceo più grande d'Europa: il Giulio Cesare, collocato nella Roma-bene di Corso Trieste. Un istituto nel quale sono passati Gian Luigi Rondi, Giorgio Benvenuto, Marco Pannella, Maurizio Costanzo, il disegnatore Pablo Echaurren. E poi Venditti, la Dandini, il critico musicale Ernesto Assante, il regista Paolo Genovese, il rapper Piotta e tanti altri. Inaugurato da Mussolini, il "Giulio" fu terreno di scontri politici dal 1968 a buona parte degli anni Settanta. Senza divagazioni inutili, il regista (talmente antipatico da essere il vero neo del documentario) racconta i fatti di ieri e quelli di oggi, realizzando per sineddoche un affresco avvincente sulla metamorfosi della scuola italiana.
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