Regia di Andrew Niccol vedi scheda film
Guerra dall'alto
Questo film ,uscito a Venezia nel 2014, fu smontato completamente dalla critica, per via dei suoi toni effettivamente pendenti verso una retorica americanista. Il soldato che prima era pilota, ora si ritrova a bombardare tramite droni a distanza, ne risente a livello psicologico non per l'atto in quanto tale ma per il fatto che vuol tornare a volare, alla top gun per intenderci. Niccol ci aveva abituato a film di tutt'altra prospettiva politica, la sceneggiatura si infogna in una retorica che parte dal protagonista e permea la pellicola, a nulla servono i personaggi di contorno che ci descrivono i sentimenti genuini e la crudeltà della guerra. Ciò che non permette al film di essere considerato un prodotto di alto livello ,ma appena sufficente, è proprio il significato finale del film fortemente evidenziato tra l'atro nella scena finale. Ci sono buone scene di tensione, ed è uno dei pochi film che parla della guerra dei droni, un aspetto fondamentale nel moderno panorama geopolitico, e che potrebbe essere una nuova miniera a livello filmico. Interessante anche il parellelismo tra la vita normale e il cointiner dove il protagonista "gioca alla guerra". Consigliato solo agli amanti del genere.
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