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Big Hero 6

Regia di Don Hall, Chris Williams vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Big Hero 6

di cantautoredelnulla
8 stelle

Ci sono diversi motivi per cui trovo valido questo film, anche se non è esente da difetti. In primo luogo il modo in cui è costruito: graficamente ineccepibile, con scene d'azione molto ben architettate, una storia valida e ben scritta, anche una buona sceneggiatura e colori molto vivaci che sanno catturare l'attenzione anche dei più piccoli.

Il figlio più piccolo che ho portato al cinema con me che ha tre anni ha imparato subito il "bàla-lalàla" di Baymax e ha tifato per tutti i supereroi perché vincessero. Molte cose non le ha colte e non le ha capite: per esempio la morte di Tadashi, per lui troppo difficile da comprendere. Ma si è goduto i colori e l'azione, si è goduto le tute dei supereroi e i loro superpoteri.

Il mio figlio più grande ha imparato il "bàla-lalàla" di Baymax con associato il rito del saluto: il batti cinque dritto e rovescio, il pugno e il saluto. Lui, che ha otto anni, ha capito che Hiro è un genio che può fare cose magnifiche e impensabili ai più e che la fantasia non deve limitarsi. E' caduto subito nel tranello dell'uomo mascherato riconducendolo all'identità sbagliata, si è divertito a vedere Baymax e i supereroi. Ha probabilmente anche compreso quanto sia pericolosa la scoperta e la conquista della scienza se non finisce nelle mani giuste. Ha anche ben compreso la morte di Tadashi e ha esultato perché Baymax poteva diventare una guardia del corpo prima ancora che un operatore sanitario.

Infine io e mia moglie abbiamo visto dell'altro. L'etica che dovrebbe guidare l'uomo nell'uso delle conquiste scientifiche; lo scopo che dovrebbe prefiggersi ogni uomo, quello di aiutare il mondo a essere migliore, quello di far vivere meglio gli altri forse anche a proprio discapito; la morte e il segno che lascia il nostro passaggio, il ricordo, ma anche qualcosa di più, un simbolo e un insegnamento come quello che Tadashi dà a Hiro.

Infine abbiamo visto trattare con una delicatezza incredibile e quasi impercettibile l'eutanasia. Hiro deve trovare il coraggio di far spegnere Baymax per non abbandonarlo a un destino segnato e irreversibile, deve tirarlo fuori dal limbo da cui non potrà mai fare ritorno e deve trovare un amore così grande da permettergli di lasciarlo andare per sempre, come lui ha richiesto. Quest'ultimo tema non ricordo di averlo trovato in altri film d'animazione e forse passa un po' inosservato. Ma quella landa senza più alcuna dimensione, quel limbo dove la ragazza ha perso conoscenza e sembra addormentata mi invita di continuo a vederla in quest'ottica e la cosa non può che colpirmi. Quando Hiro dirà "sono soddisfatto del tuo servizio" stacca definitivamente la spina a Baymax, deve scegliere di lasciare andare la persona che in quel momento ama di più al mondo e lo deve fare per amore di quella persona. Gli risparmia una non esistenza in un limbo ultraterreno e deve sapere continuare la propria vita senza di lui, così come prima si è trovato a fare senza Tadashi, con l'unica differenza che Baymax non muore per un caso, ma perché glielo chiede e gli chiede la miglior morte per lui possibile. A mio parere questa scena è davvero forte, è nuova e determina anche buona parte del mio giudizio.

Ovviamente il lieto fine è d'obbligo; non solo, il finale dopo i titoli di coda apre a nuovi capitoli di quella che diventerà, mi aspetto, una serie. Per ora abbiamo davanti il primo episodio e il risultato è assolutamente positivo.

Unica nota negativa, a mio avviso, sono i dialoghi e i temi talvolta troppo complessi per i bambini più piccoli, ma sicuramente più apprezzabili dagli adulti, e una certa staticità nella prima parte del film che lo rende più adatto a un pubblico più cresciuto (dai 7 anni in su direi). Pur rimanendo la pellicola godibilissima per azione, colori e risultato grafico anche dai più piccini.

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