Regia di Jerry Calà vedi scheda film
Radiografia dei "giovani d'oggi" effettuata nel luogo-simbolo della prima generazione di ragazzi del terzo millennio: il cesso di una discoteca.
Sesta regia per il Jerrone nazionale, questo Pipì room: un garbuglio inestricabile di luoghi comuni, idee riciclate, volgarità becere, ridicolaggini involontarie e miserie assortite che vorrebbe assurgere ad affresco generazionale, peraltro di una generazione cui l'autore (anche sceneggiatore, insieme al fido Gino Capone e con la collaborazione di Giulio Nocentini) non appartiene da una manciata di decenni. Naturalmente nulla potrebbe distare più dalla realtà di questa pellicola, che tratta con una superficialità sbalorditiva temi come la droga, l'alcol, il sesso sicuro, l'omosessualità e chi più ne ha, più ne metta; nel corso della trama possiamo assistere a lezioni e sentenze spettacolari (nell'accezione più negativa possibile del termine) intellettualmente affossate oltrettutto da un linguaggio contemporaneamente greve e antico, pregno di una volgarità anni Ottanta che è d'altronde il marchio dell'autore e della sua presunta 'comicità'. Ma non fosse per la recitazione canina dell'intero cast di sconosciuti allo sbando (eccettuata la presenza della ozpetekiana Serra Yilmaz) e per la messa in scena amatoriale, da ridere non ci sarebbe proprio nulla in Pipì room, anzi: il film così com'è farebbe soltanto preoccupare. Seriamente qualcuno può credere che due lesbiche si facciano una ceretta inguinale nel cesso di una discoteca, limonando spensierate (e senza provare alcun tipo di minimo dolorino) per poi uscire festanti a ballare come niente fosse? Un trogolo di assurdità male impilate, un lunghissimo spot farlocco della tipologia 'pubblicità progresso': Pipì room sotto sotto aspira a essere ricordato come un capolavoro trash della sua epoca, ma purtroppo per lui e per il suo regista-sceneggiatore, semplicemente, non verrà affatto ricordato. Nel cast Jerrone infila a forza anche il figlio del suo compare Umberto Smaila, di nome Rudy. 1/10.
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