Regia di Philip Ridley vedi scheda film
Pochi artisti poliedrici (o presunti tali) possono anche lontanamente paragonarsi a Philip Ridley e al suo talento. Incredibile questa sua opera prima (cinematograficamente parlando), successiva ai sue due capolavori letterari Crocodilia e Gli Occhi di Mr Fury, con Riflessi sulla pelle, di cui ovviamente è anche sceneggiatore, continua il suo personale percorso negli orrori dell'infanzia.
La storia di Seth, un ragazzino di 9 anni vittima di avvenimenti tragici, che lo portano a elaborare la realtà secondo una sua visione fantastica, dolorosa, violenta, macabra, fatta di solitudine, ricerca di punti di riferimento, di attenzione, amore.
La cura con cui Ridley affronta un soggetto del genere è personalissa, tocca le corde più profonde della personalità dei personaggi (curatissimi), ricrea un'atmosfera che ricorda il cinema di Lynch, tra noir, dramma e horror. Evita accuratamente l'ironia, azzera ogni leggerezza, propria invece dell'età del giovane protagonista, fino a mostrare in ogni elemento, solo perdita, paura, dolore. Un calderone di negatività e negazione, che raffigura un contesto in cui nulla di quello che si percepisce sembra possa volgere al meglio.
Un film di grande compattezza tecnica, con una regia sicura, solida, priva di ogni superficialità, un ottimo cast di volti poco noti (cui spunta un giovane e bravissimo Viggo Mortensen), una colonna sonora indimenticabile, una fotografia eccellente.
Ci troviamo dinanzi ad una pellicola unica, per diverse motivazioni, che può accostarsi con poche altre del suo genere, un piccololo capolavoro intimista, dolorosissimo, che mostra nella più agghiacciante realtà, come lo schifo del mondo viene visto dagli occhi di un bambimo.
(ps. Se possibile, da vedere assieme a Tideland di Gillian, suo film gemello).
perfetta. Ridley ha un talento naturale nello scrivere e raccontare storie
splendida
assolutamente nulla
Opera prima perfetta.
Ottimo.
Grande prova
Eccezionale. Gran personaggio
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