Regia di Carl Franklin vedi scheda film
Cito, testualmente, una frase dalla scheda che "Film TV" ha dedicato a “Il diavolo in blu” di Carl Franklin: “Noir classico diretto con gusto da un interessante giovane autore di cui andrebbe riscoperto il bellissimo Qualcuno sta per morire”. E allora, dato che è bellissimo, andiamo a recuperarlo ‘sto film. Una volta che l’abbiamo fatto, però, scopriamo che quelli di "Film Tv" gli hanno dato solo tre stelle su cinque! Ma come, dicono che è bellissimo e poi - incredibilmente - si limitano a dargli un voto medio. Mah! Ad ogni modo, “Qualcuno sta per morire” è un poliziesco alquanto strano. Nonostante la storia non sia particolarmente originale, il film colpisce comunque. Perché nel raccontare le traversie che devono affrontare sia la banda di spacciatori - composta da due uomini, Pluto e Ray, e una donna, Fantasia - che lo sceriffo costretto a dar loro la caccia - Dale “Hurricane” Dixon, e con lui i due sbirri di Los Angeles che lo aiutano nel tentativo di acciuffare i succitati malviventi - Carl Franklin riesce a dare alla pellicola un’impronta personale.
Soprattutto per come vengono sviluppati i personaggi, i quali sono dotati di sfumature decisamente insolite per un film di genere qual è questo: in particolare, quello dello sceriffo Dixon (interpretato da Bill Paxton), che lentamente rivela un passato segreto, dal quale cerca - ovviamente - di sfuggire in tutti i modi, dimostra quanto sia fuori dagli schemi questo poliziesco, che appare decisamente anomalo anche per l’abilità con cui il regista mescola road movie e melodramma. Oltre a ciò, si veda pure lo stile secco e brutale con cui sono filmate le scene di violenza: sequenze, queste ultime, veramente notevoli, ma che potrebbero non risultare gradite agli spettatori più sensibili proprio per la loro ferocia. Infine, un uso della colonna sonora straniante - un misto di blues e soul - e un grande Billy Bob Thornton (splendido nella parte di Ray, tossicomane dal grilletto facile), fanno di questa pellicola un piccolo cult. Un film duro, violento e teso come la corda di un violino. Da riscoprire, come diceva qualcuno...
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