Regia di Mamoru Hosoda vedi scheda film
3° film del regista per la Madhouse, in co-produzione con lo Studio Chizu da lui stesso fondato, è un film almeno in parte ingiustamente, e quasi unanimemente, acclamato (un po' al pari del successivo Your Name. di Shinkai) nonostante non si avvicini neppure lontanamente a poter vantare la statura di capolavoro, un film al più discreto, in cui appaiono fin da fin da subito evidenti le influenze del cinema miyazakiano, a cominciare dalle ambientazioni, passando poi alla sceneggiatura e ai toni delicati con cui gli argomenti vengono trattati (ricorda molto Il mio vicino Totoro, in più di una sequenza).
Hosoda non si dimostra però in grado di toccare i vertici visivi ed emotivi del cinema del grande maestro, ed anzi spesso ripara su un facile sentimentalismo (talvolta ad eccessivo tasso di saccarina), costruendo un film che finisce per scivolare in diverse occasioni nel ridicolo (del tutto involontario) e, a causa di una certa, ingiustificata lentezza della narrazione (in particolar modo nel prologo), si fa anche noioso e pesante (per non dire pedante, ma non vorrei esagerare...). I toni delicati di cui sopra non riparano efficacemente a questa eccessiva auto-indulgenza, e il film si dimostra, al tirar delle somme, piuttosto banale.
E' alla costante ricerca di una profondità e di una ricchezza psicologica (l'ambizione di parlare dei problemi umani attraverso l'espediente dei lupi) che mai riesce a raggiungere.
E anche dal punto di vista dell'animazione, tenta inutilmente di eguagliare lo Studio Ghibli (abbastanza vistosamente a seguito del trasferimento in campagna): alcune sequenze sono visivamente efficaci, ma non altrettanto dettagliate e precise. E il charachter design è, come sempre, alquanto discutibile (è piatto, minimale, da quasi l'idea d'essere stato poco curato, soprattutto in paragone ai comunque non strabilianti sfondi, in contrasto con i quali, comunque, finisce per stonare alquanto.
Il fatto che il film sia poi totalmente prevedibile e convenzionale, di certo non aiuta.
E, dunque, in definitiva Wolf Children rimane un film, come detto, discreto, ma nulla più, che difficilmente si può dire meriti tutto l'acclamazione di cui è stato fatto oggetto, anche perché non pare avere nulla di nuovo da dire.
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