Regia di Stefano Sollima vedi scheda film
E' un film che sarebbe riduttivo etichettare come una critica alla polizia fascista; è piuttosto una critica feroce ad una società malata ed in via di mutazione. Una mutazione (essenzialmente dovuta al forte afflusso di stranieri) che non capisce, non comprende e che osserva con paura. E' una società che cambia pelle ed etnia, che quasi ci spaventa, dove i nuovi immigrati a volte sono poveri e male integrati, dove l'istruzione e la tolleranza latitano scatenando così una terribile e distruttrice guerra tra poveri mentre chi sta al potere o nei palazzi, sembra invisibile. I poliziotti non sono violenti, sono resi violenti da ciò che vedono e soffronto; sono resi violenti da qualche ultras deficiente che li carica, dal delinquere di qualche straniero male integrato e dalla loro vita personale, spesso ammantata di solitudine e frustrazione. Ed allora costoro non conoscono altro mezzo per farsi rispettare che quello delle botte e delle cariche, unendosi in un vago ed inquietante concetto di fratellanza. Sono quindi essi stessi vittime e carnefici di una società violenta e confusa. Per il resto è un film di una crudeltà psicologica e 'fisica' che ha dell'incredibile, che spinge spesso e volentieri sul pedale dell'acceleratore non senza efficacia e sorretto da attori bravissimi (Favino in primis). Tabellino dei punteggi di Film Tv ritmo:3 impegno:3 tensione:3
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