Regia di Patrick Lussier vedi scheda film
Si parte con voce over e inferno digitale da console, dunque malissimo, ma subito dopo un più genuino spirito da serie B prende il sopravvento e Patrick Lussier - abbandonati i velleitari colpi di scena di San Valentino di sangue 3D - miscela un tamarro cocktail di sesso, violenza, motori e satanismo. Al centro Nicolas Cage nei panni di John Milton, in fuga dall’inferno per vendicare la figlia e omonimo dell’autore di Paradiso perduto. Non era dannato per errore, infatti è un vero figlio di buona donna dalle ridicole battute da duro: «Perché scopi vestito?» «Non mi spoglio mai prima di una sparatoria». E via di sesso e armi da fuoco in stereo, come già in Shoot’em Up ma con più coreografia e in mano anche una bottiglia di Jack. Inoltre: il cattivo cita Cobra, un irresistibile William Fichtner si paragona a Gesù, Amber Heard molla cazzottoni e Cage cambia persino espressione (certo, devono sparargli in faccia, ma sono dettagli). Purtroppo quest’incrocio tra Ghost Rider e Fast and Furious si illude sul finire di trovare un po’ di pathos, i dialoghi si allungano e le trovate lasciano spazio alla Cgi. Si poteva tagliare di più e uscirne meglio, ma c’è comunque di che ghignare e come già in Piranha 3D la stereoscopia è usata con appropriata brutalità. Un guilty pleasure di coinvolgente ignoranza.
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