Regia di Paul Weitz vedi scheda film
Come nel primo (Ti presento i miei), così nel secondo (Mi presenti i tuoi?), il destino della famiglia Fotter sta tutto nelle mani di alcune facce da premio Oscar. Peccato che il Padrino Robert De Niro sia sempre più costretto dentro una matrice priva di guizzi, che gli adorabili hippy Barbra Streisand e Dustin Hoffman ci regalino poco più di un cameo. Harvey Keitel avrebbe potuto farci prendere la scossa, ma anche la sua è una fugace apparizione. E allora in questo Vi presento i nostri restano i Fotter (Ben Stiller e la neutrale Teri Polo), sposati con prole in una Chicago che non è certo il Maine e non è Fotter Isle, le due Americhe capaci di iniettare una dose aggiuntiva di verve ai primi episodi. L’ennesimo weekend da incubo è un calco, tra sieri della verità e conflitti di classe, nonostante un cambio di regia (da Jay Roach al Paul Weitz di American Pie) che non toglie/aggiunge davvero nulla. Fortuna vuole che i protagonisti siano maschere capaci di stare a galla anche senza un brillante supporto registico e narrativo, che male comunque non avrebbe fatto. Entrate nell’esclusivo «cerchio della fiducia» di milioni di spettatori: qualcuno sopravvivrà anche a questo terzo stanco capitolo.
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